Milanese, la Giunta verso il no alle manette Ma c'è l'incognita dell'Aula: Lega spaccata

Dalla Rassegna stampa

Caso milanese, i tempi stringono. E la faccenda si fa sempre più complicata, con la Lega protagonista assoluta. Lui, l'ex braccio destro di Giulio Tremonti, alle prese con una richiesta d'arresto proveniente dalla procura di Napoli, si difende nell'audizione di ieri in Giunta per le autorizzazioni. Sostiene di essere vittima di un «massacro mediatico»; tutta la vicenda si baserebbe sulla vendetta di un imprenditore napoletano per la mancata candidatura del figlio; smentisce di aver mai avuto la delega in esclusiva sulla Guardia di finanza da Tremonti; critica l'invio in Giunta, da parte della procura di Napoli, dell'interrogatorio dell'ex capo della Gdf, Cosimo D'Arrigo.

La lega annuncia che stamane, in Giunta, voterà contro la detenzione. Umberto Bossi: «Non mi piace far arrestare la gente». Ma, in serata, scoppia il giallo: prima Luca Paolini, rappresentante in Giunta, annuncia che in Aula i deputati potranno votare liberamente. Poco dopo, però, Paolini stesso fa una decisa marcia indietro e dichiara che «faremo una riunione di gruppo, poi ci saranno le indicazioni di Bossi. Non ci divideremo». La libertà di coscienza cambierebbe lo scenario, ma non frena le opposizioni che rimarcano il 'cambiamento genetico' del Carroccio: da forza sventolante il cappio in Aula agli inizi di Tangentopoli vent'anni fa a «ruota di scorta del Pdl». Pdl che, lo dice Maurizio Paniz, voterà contro l'arresto. A favore finiani, Pd, pattuglia radicale, Idv, Udc. Insomma, la partita è ancora aperta. Il vero appuntamento è in Aula il 22 settembre. Ad esempio, anche i rappresentanti dell'Udc potranno esprimersi, come si dice, secondo coscienza. Altra ipotesi è che qualcuno nello stesso Pdl potrebbe tentare, visto che presumibilmente sarà chiesto il voto segreto, di fare uno sgambetto per colpire il vero obiettivo, Tremonti.

E poi c'è il problema dei problemi: che farà la Lega? Il Carroccio si trova di fronte a due questioni interne. Da una parte il 'popolo padano', protagonista assoluto della Festa dei popoli a partire da dopodomani sul Monviso con annesso rito dell'ampolla, che potrebbe avere da ridire sull'atteggiamento 'garantiste' dei vertici del partito nei confronti di Milanese. Dall'altra la lotta intestina sempre più aspra (nel Consiglio federale di lunedì pare siano volate parole grosse) tra 'cerchio magico' (vale a dire i fedelissimi di Bossi) e i seguaci del ministro Roberto Maroni. Insomma, le spade sono sguainate e fare previsioni è piuttosto difficile. Lo dimostra, ad esempio, la sempre maggiore curiosità dei militanti del partito e degli appassionati di 'politiche padane' verso la «Velina Verde» (www.velinaverde.org), curatissimo sito Internet di dichiarata sponda bossiana e ferocemente antimaroniano.

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