Maltempo, strigliata di Monti Fiducia sullo “svuotacarceri”

Il governo Monti procede a tappe forzate e a strappi. Dal decreto svuotacarceri al maltempo, la strada continua a essere in salita. Tanto che ieri, dopo una mattinata di vertici e riunioni, l'esecutivo ha deciso di porre la fiducia sulle misure proposte dalla Guardasigilli Paola Severino.
Se il buongiorno si vede dal mattino, infatti, l'abbandono leghista della riunione della commissione Giustizia di Montecitorio, ha segnato il passo di una giornata che ha rischiato di attorcigliarsi intorno alla cosiddetta norma Lusi. che retrodata al luglio 1988 il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione. Tanto da rendere necessario che la ministra Severino abbandonasse la seduta della commissione Antimafia per cercare di salvare il salvabile, proprio mentre a Palazzo Chigi si convocava in tutta fretta un consiglio dei ministri proprio per autorizzare il ricorso alla fiducia sullo svuotacarceri. Fino all'ultimo momento la Guardasigilli ha provato a evitare la conta, in un vertice con la presidente della commissione Giulia Bongiorno e i relatori del provvedimento, la pd Donatella Ferranti e il pdl Luigi Vitali, oltre ai capigruppo pidiellino Enrico Costa, leghista Nicola Molteni e dell'Udc Roberto Rao. Come pure si è provato a sciogliere il nodo sulla copertura finanziaria della norma contestata e di quella sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, sulle quali comunque la commissione bilancio avrebbe dato parere positivo. «La fiducia è un tema politico da discutere insieme con gli altri ministri», ha detto la ministra, spiegando però che molto dipenderà dall'ostruzionismo. Soprattutto per la valanga di emendamenti del Carroccio che ieri hanno imposto all'aula una seduta notturna. E poi, sulla norma Lusi (perché presentata proprio dal senatore ex democrat, appena espulso dal partito dopo essere stato coinvolto in un'inchiesta per appropriazione indebita), sempre Severino ha precisato che «non è stato un emendamento del Governo, non c'è una condivisione di merito», bensì «un parere favorevole del Governo che ha preso atto di questa condivisione anche nell'aula». In realtà, l'articolo sottoscritto all'unisono da Pdl, Udc, Radicali e Pd al Senato, rischia di spaccare i partiti. A cominciare dal Pd che alla Camera presenterà un emendamento in senso opposto. Presupposti di instabilità tale, da rendere necessaria da parte del Consiglio dei Ministri, dell'autorizzazione della questione di fiducia sul decreto svuotacarceri.
Ma a essere ancora meno stabile, è il conflitto oramai permanente tra le amministrazioni locali e il dipartimento della Protezione civile guidato da Franco Gabrielli, in questi giorni al centro di un'aspra polemica con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha portato il vertice della Protezione civile, ieri in audizione al Senato, a dichiarare che «se dovessi rendermi conto di essere d'intralcio, per la difesa del sistema, non esiterei a togliermi di torno: Gabrielli di può mettere da parte, si ritiene fortunato e non è legato alla sua sedia», anche se la riforma dello scorso anno «ha reso non più operativa la Protezione civile». Un allarme che sembra essere stato ascoltato da Palazzo Chigi che, sempre durante la riu- nione dell'esecutivo, ha sollecitato tutti i ministri a essere pronti a fornire il proprio contributo per fronteggiare la nuova ondata di maltempo prevista per il fine settimana, nel quadro del coordinamento della Protezione Civile. Prima della riunione del consiglio dei Ministri, il presidente Monti ha ricevuto Gabrielli, insieme con la ministra dell'Interno Annamaria Cancellieri, l viceministro Vittorio Grilli e il sottosegretario Antonio Catricalà, per un esame della situazione a seguito dell'ondata di maltempo. Sulla base della relazione fornitagli dal capo del Dipartimento della Protezione civile, Monti ha informato il Consiglio dei ministri sulle misure emergenziali adottate e su quelle ancora da intraprendere, così come sulle azioni di carattere preventivo necessarie per fronteggiare la nuova perturbazione attesa per la fine di questa settimana, «sensibilizzando tutti i Ministri competenti ad assicurare l'impegno più incisivo da parte di tutte le strutture del governo del territorio e delle imprese di gestione dei pubblici servizi al fine di tutelare la pubblica e privata incolumità, nel quadro del coordinamento esercitato dal Dipartimento della Protezione civile». Un messaggio chiaramente rivolto a Comuni e Regioni, affinché facciano la propria parte. Ma se le Regioni, guidate da Vasco Errarti, e le Provincie rappresentate da Lorenzo Dettai, chiedono un confronto costruttivo, superata l'emergenza, per avviare una controriforma della protezione civile per restituire operatività al sistema, il presidente dell'Anci Graziano Delrio ha detto che i Comuni sono pronti a restituire le deleghe senza un chiarimento sul maltempo.
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