Magri: commenti politici e moralistici

Dalla Rassegna stampa

La battaglia mancata di Lucio Magri. La sua scomparsa ha colpito il mondo politico. Un Magri che ha preferito scomparire senza troppe polemiche politiche. Quelle moralistiche, invece, ci sono state, date le modalità da lui liberamente scelte per l'uscita di scena. Le interpretazioni sull'atto si sono dunque aperte, mescolando, appunto, eredità e ideologia e suicido consapevole. In Svizzera. Il fondatore del gruppo del "Manifesto" e del Pdup ha in realtà messo in piedi una discussione soprattutto dopo la morte. Il mondo politico ha interpretato in qualche modo la scelta di Magri, cercando anche di trovare una chiave di lettura politica: "Spero, voglio sperare che la vicenda umanissima di Lucio Magri, che ha deciso di non soffrire più, e ha posto fine al suo dolore, sia di ammonimento e insegnamento", ha detto Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e presidente onoraria dell'associazione Luca Coscioni. "Magri - prosegue Farina Coscioni in una nota - riteneva intollerabile vivere, preda di una depressione che lo faceva scivolare inesorabilmente in un 'buio' provocato da ragioni pubbliche e private che sono insondabili e non vanno giudicate. Per porre fine al suo dolore, ha però dovuto 'emigrare', un viaggio con un biglietto di sola andata, in Svizzera. Questo perché viviamo in un paese dove vige una regola ipocrita, quella del 'si fa ma non si deve dire': la regola dove la maggioranza dei medici e degli infermieri quando vengono interpellati, ammettono che sì, a volte la morte può essere preferibile a un residuo di vita fatta di dolore insopportabile e inutile; dove l'eutanasia si pratica al di là di ogni regola e controllo, perché la mano pietosa di un medico e di un infermiere compie quell'estremo gesto di misericordia che la legge e una 'morale' immorale vieta; o lo si fa clandestinamente, oppure si è costretti a emigrare come Magri, o si devono compiere gesti di 'rivolta' estrema come Mario Monicelli". Decidendo la sua morte, Magri però non avrebbe voluto dare un messaggio politico. Anzi, si dice, la sua scelta è stata proprio la "rinuncia" alla politica. Questo uomo di sinistra ha scelto una clinica in Svizzera per morire. Forse, se Magri avesse scelto di denunciare la situazione politica che non permette di fare una scelta chiara, avrebbe indubbiamente messo in atto la sua più importante battaglia politica. Invece, Magri è stato la prova che c'è un tempo per fare politica. E dopo quel tempo la politica non serve più.

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