Il libro di Bill Emmott diventa «movimento»

C’erano Mario Monti, Emma Bonino, il rettore della Sapienza Luigi Frati, Franco Bassanini, Luigi Spaventa. Tutti ad ascoltare Bill Emmott, storico direttore del settimanale inglese Economist, e autore di «Forza, Italia. Come ripartire dopo Berlusconi», edito da Rizzoli. «Girando l’Italia - ha detto Emmott - ho potuto cogliere un profondo pessimismo, come se tutti fossero convinti che per questo paese non c’è più niente da fare. Ma sono proprio questi i momenti in cui è possibile cambiare». Gli ha fatto eco Emma Bonino, che voluto ricordare «la sfiducia votata al governo Andreotti da Leonardo Sciascia». «Fu proprio il grande scrittore - ha aggiunto la Bonino - a dire che l’Italia è un paese governabilissimo, ma a essere ingovernabili sono soltanto i suoi governanti». L’incontro con l’ex direttore dell’Economist all’Open Colonna ha finito così per prendere una «piega politica». L’appuntamento, organizzato dall’imprenditore Fabio Petroni titolare di Terravision, una «multinazionale tascabile anglo-romana» come l’ha definita Emmott nel libro, leader in Europa nel settore del trasporto terrestre dei passeggeri delle compagnie low cost, è diventato la prima occasione di elaborazione di un «manifesto politico», articolato in sei proposte di riforma per far ripartire l’Italia: legge elettorale, lavoro, giustizia, concorrenza, finanza pubblica e conoscenza. Si chiamerà «La Buona Italia».
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