Lettere al direttore

Condivido la lettera pubblicata nel numero scorso di Daniele Bagnai sul nuovo attacco (promosso dai radicali) ai presunti privilegi fiscali di cui godrebbero edifici ecclesiastici anche se usati per attività sociali. Non ho capito invece la risposta in cui proponi, «per questo» di invitare al prossimo Meeting di Rimini Marco Pannella perché «sarebbe una buona cosa tra gente che crede ancora a qualcosa». Un incontro avrebbe forse avuto valore vent'anni fa, quando Pannella credeva in certe cose e riusciva a sostenerle con argomenti sempre paradossali o visionari, comunque tali da arricchire qualche volta il confronto. Oggi però, meno che quando tratta dello stato infame delle carceri italiane ed europee, è diventato un disco rotto, che in tirate di non meno di mezzora- irritandosi e dando risposte banali a ogni tentativo dell'interlocutore di correggerne gli svarioni, cosa che deve continuamente subire Massimo Bordin nella conversazione domenicale col Marco a Radio Radicale - ripete all'infinito: a) il primo scopo della Chiesa di Ratzinger è di difendere e incrementare grana e proprietà; b) la stragrande maggioranza dei cattolici italiani stanno dalla parte dei radicali su famiglia, abolizione del Concordato, aborto, rapporto tra scienza, morale e fede; c) Comunione e Liberazione è una congrega di affaristi e Formigoni un volgare imbroglione; d) da 65 anni i partiti italiani (meno quello d'Azione e il Radicale) hanno instaurato in Italia un regime peggiore del fascismo, e per mantenerlo rifiutano la proposta radicale di adottare il sistema elettorale maggioritario a turno unico; e) i partiti che si alternano alla guida di Israele sono della stessa risma di quelli italiani, e per continuare a fare i propri affari non ascoltano l'invito perentorio di Pannella (secondo lui sostenuto dal 94 per cento degli israeliani, che risolverebbe immediatamente la questione palestinese) di chiedere l'immediato ingresso di Israele nell'Unione Europea; f) Bush junior e Blair sono delinquenti, rei di delitti contro l'umanità, perché (con la complicità di Berlusconi, Aznar e Gheddafi) hanno fatto la guerra a Saddam, mentre lui, Pannella, aveva creato le condizioni perché Saddam se ne andasse tranquillamente in esilio, e in Iraq, senza guerra, si instaurasse un regime democratico; g) Barack Obama è un mediocre se non proprio un imbecille, perché rifiuta di pubblicare i documenti sulle malefatte irachene dei due; h) in Europa e nel mondo libertà e progresso saranno in pericolo sino a quando il "Manifesto di Ventotene" di Altiero Spinelli non sostituirà la Carta delle Nazioni Unite, e in tutto il mondo non verranno legalizzate le droghe leggere e pesanti. Ritieni davvero che in un confronto con Pannella su questi punti riusciresti (-ste) a insinuare un'ombra di dubbio sulle sue convinzioni, se non altro per rendere di qualche interesse (formale) il confronto?
Nicola Guiso Roma
È chiaro che a eccezione del punto b), caro Nicola, noi e Pannella pensiamo all'opposto. Ma il Meeting non è fatto per insinuare dubbi. È fatto per mendicare e dire il nostro modo di essere uomini. Non siamo nessuno, ma siamo qualcuno, come disse il nostro amato Wilde, grazie a Colui che ci ha convocato a Sé. Perciò, dico, ben venga Pannella, avversario di vastità il cui cruccio è stato convocare a sé per infinitare uno che dice "io" nel mondo. Ora, siccome tutto si esaurisce nel rapporto tra uno che dice "io" e l'Infinito, il resto (compresi i famosi valori non negoziabili e il loro contrario) andrà ai vermi, non pensi, caro Guiso, che sarebbe bello dialogare anche col diavolo e magari sul versetto del salmo che dice: «Cos'è l'uomo perché te ne curi?».
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