Lettera - Diritti civili

Dalla Rassegna stampa

Mentre i politici giocavano a fingersi nemici, accordandosi in segreto per la gestione della cosa pubblica nel prossimo futuro; mentre la maggior parte della popolazione andava a votare per le stesse persone, come se il passato fosse soltanto un termine culinario; mentre il Vaticano trovava un modo per invadere il nostro Paese con i suoi affari interni e mentre lo spread e le banche e la Germania ci osservavano come se vivessimo nella casa del Grande fratello… Ecco, mentre l’Italia votava, loro erano lì ad aspettare. Impronunciati, quasi fossero parolacce. Nascosti, come scheletri negli armadi. Irrealizzati, come sogni infranti. Loro, i diritti civili. Quei tanti diritti che ancora sono impediti e offesi, erano lì ad aspettare che la campagna elettorale finisse. Dietro di loro, degli esseri umani. Che ancora aspettano, per strada, nelle case, negli ospedali, nei consultori, nei tribunali, nelle carceri. Ora saranno liberati, quei diritti e quegli esseri umani? Oppure li teniamo in salamoia per un’altra legislatura?

 

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