Lettera - Cosa passa il convento?

Dalla Rassegna stampa

Gentile Rossini,
è ancora cocente la censura preventiva operata dalla Regione Friuli nei confronti di Marco Bellocchio, che si è visto negare un importante finanziamento al suo nuovo film “La bella addormentata” prima ancora di aver girato un solo ciak e senza che alcuno sia ancora a conoscenza della sceneggiatura. La sola idea che testamento biologico ed eutanasia possano fare da sfondo alle immagini del Maestro piacentino ha fatto montare su tutte le furie i cultori della vita… prenatale e vegetativa.
Per contrappasso, sarà consentito a chi non ha la televisione di commentare la nuova fiction della Fininvest “Il tredicesimo apostolo” pur senza averne visto un solo fotogramma, ma avendone letto diffusamente sui quotidiani. Si può immaginare che questa nuova idea clerico-thriller, a metà tra Dan Brown e Sandro Veronesi, non indagherà davvero sulla Chiesa e sulla fede come promesso dal tam-tam pubblicitario? Si può scommettere, cioè, che non si parlerà dei diktat bioetici, delle ingerenze e complicità politiche, delle evasioni fiscali e soprattutto dei crimini di pedofilia perpetrati da Santa Madre Chiesa dentro e fuori il nostro Paese?
Paolo Izzo

Chi, ieri sera, ha visto (o solo intravisto) la prima puntata di questa fiction si sarà fatto la sua idea. Noi, che mai la vedremo, non la commenteremo. Possiamo però ricordare che quanto si poteva dire sull’influenza della Chiesa in questo paese, Bellocchio lo ha già magistralmente raccontato nel suo bello e cupo “L’ora di religione”. Se posso fare una previsione, alla fine il film su Eluana si farà, perché quello della Regione Friuli è solo una parte del finanziamento. Ma quanto è diventato brutto e faticoso il dibattito civile in questo paese! Nella sua rubrica che segue il Tg1, Giuliano Ferrara ha ieri sera fatto un peana al sindaco di Roma per la decisione di costruire una zona cimiteriale per i feti abortiti, che lui chiama “esseri umani defunti”. Anche su questo non ho commenti.

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