Legge elettorale, per un solo voto salta l'emendamento per il doppio turno

Il capo dello Stato insiste sulla necessità di andare a votare con nuove regole elettorali ma la via per la modifica del Porcellum resta impervia. La commissione Affari Costituzionali del Senato continua nell'esame del ddl Malan, che per ora regge nella sua formulazione originaria con preferenze e premio del 12,5% alla coalizione. Pdl, Lega e Udc ieri hanno infatti respinto una trentina di emendamenti alcuni dei quali, del Pd ma anche dei radicali e della Lega, proponevano di sostituire, per la Camera, le preferenze con i collegi. Ma, come sottolinea la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, sulla riforma pesano le «difficoltà del Pdl» che creano una «situazione fragilissima». Ad ogni modo entro la prossima settimana, fa sapere il presidente della commissione Carlo Vizzini, il testo sarà pronto per essere messo nel calendario dell'Aula. La legge va cambiata, ribadisce Vizzini, oppure dopo il boom di astensione e grillini in Sicilia, «sarebbe singolare sostenere che sono altri e non noi l'antipolitica». Ad oggi sono stati votati una trentina dei circa 200 emendamenti al testo che, a questo punto, dovrebbe essere chiuso in commissione entro i primi di novembre. Non è certo, però, nonostante l'incognita maggiore sia il passaggio alla Camera, come la riforma arriverà già in Aula al Senato e, soprattutto, come ne uscirà. Di qui il monito del vice capogruppo del Pdl in Senato, Gaetano Quagliariello. «Noi siamo perché questo testo possa essere migliorato ma il miglioramento deve essere complessivo» con una omogeneità anche negli emendamenti. Oggi, del resto, è stata bocciata per un solo voto una proposta di modifica dei radicali che introduceva, alla Camera, il doppio turno di collegio alla francese. La votazione è finita in pareggio 11 a 11 che, da regolamento, comporta una bocciatura.
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