La Lega salva ancora Cosentino Maroni si dissocia, Bossi minaccia

La Camera salva ancora una volta Nicola Cosentino: dopo il no all'arresto vota il veto all'uso delle intercettazioni. Si salva di nuovo grazie ai voti della Lega e dei Radicali, ai quali si è aggiunta l'Udc.
Ieri mattina la Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio ha detto sì alla costituzione in giudizio della Camera nel conflitto di attribuzione sollevato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere contro la bocciatura della richiesta di acquisizione delle intercettazioni di Cosentino, sotto processo nel tribunale campano.
La Corte Costituzionale aveva dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzione, sul quale si sarebbe comunque espressa, a prescindere dal voto di Montecitorio. Ora se la scelta della Giunta sarà confermata dall'aula, presso la Consulta ci sarà un avvocato della Camera a difendere Cosentino.
7 i sì al conflitto con i pm campani (3 Pdl, 2 Lega, Armando Dionisi dell'Udc e il radicale Maurizio Turco) e 5 no (4 Pd e Federico Palomba dell' Idv). Fli era assente.
Un voto che rimarca la spaccatura nella Lega: «Di Cosentino è meglio che non me ne occupi più», ha commentato irritato Roberto Maroni, che già aveva preso le distanze dal voto del Carroccio contro l'arresto del deputato imputato per legami con la camorra. Umberto Bossi invece si contraddice e mentre salva il deputato Pdl rinnova «l'aut aut» a Berlusconi: o fa cadere Monti o la Lega fa cadere Formigoni, «dopo un po' mi rompo le scatole», avverte il Senatur. «Abbiamo chiesto di far saltare la Regione Lombardia, che è piena di inquisiti ed è difficile sostenerla», è la spiegazione di Bossi, «ma se proprio dobbiamo sostenerla, per lo meno faccia saltare il governo Monti». «Siamo all'uso distorto e privato delle istituzioni», commenta Pina Picierno del Pd, dopo il voto della Giunta di cui «non si capisce proprio la necessità» se non «la presenza di un avvocato pagato dalla Camera per perorare la causa di Cosentino che i giudici napoletani definiscono il "referente politico nazionale del clan dei casalesi"».
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