Lavitola in tribunale per i soldi dell'Avanti

Dalla Rassegna stampa

Da Andrea Costa a Valter Lavitola. Questo, ad oggi, il destino di una testata storica come l'Avanti!. Fondato nel 1891 dal primo deputato socialista italiano, Andrea Costa, ad Imola, dal 1896 organo ufficiale del Psi, pubblicazioni mai interrotte, anche dall'esilio durante la dittatura fascista, il rapido declino del Psi di Bettino Craxi, che si firmava Ghino di Tacco, coincide con quello del giornale. L'anno del tracollo è il 1993. Craxi si dimette a febbraio, seguono Giorgio Benvenuto e Ottaviano Del Turco. Il giornale versa in condizioni catastrofiche: non vengono più pagati gli stipendi, la tiratura - che negli anni d'oro era arrivata a 200 mila copie - era diventata di poche migliaia, l'ammontare dei debiti ammonta a 30 miliardi di lire. Del Turco cerca invano una soluzione per non chiudere, ma a ottobre arriva il pignoramento.

Il quotidiano chiude a fine 1993. La casa editrice, la Nuova Editrice Avanti!, viene messa in liquidazione a inizio 1994, quando si è sciolto anche il Psi. Passano tre anni, il tempo necessario per poter riprendere una pubblicazione, e una testata non più editata, senza colpo ferire. Nel dicembre del 1996, esce il quotidiano L'Avanti!, con la 'L' iniziale. Il tribunale che deve verificare la registrazione della testata la certifica e ne garantisce la continuità. A rilevare L'Avanti! è la cooperativa giornalistica International Press di Valter Lavitola, il primo direttore è Sergio De Gregorio, che lo dirigerà fino al 2005, quando si fa eleggere senatore nell'Idv. Intanto, "Valterino", come si faceva chiamare nella gioventù socialista craxiana, entra in contatto con un Bettino ormai da tempo in esilio ad Hammamet e lo fa scrivere su L'Avanti! con un nuovo pseudonimo, quello di Edmond Dantes. Craxi muore nel 2000, il giornale aveva chiuso già prima. Lavitola prova a farsi candidare, nel 2001, con Forza Italia, ma non ce la fa. Poi ri-resuscita L' Avanti!, che diventa un foglio di area liberalsocialista e la palestra giornalistica dei socialisti craxiani dentro Forza Italia: vi scrivono Fabrizio Cicchitto, Renato Brunetta, Margherita Boniver.

Dall'8 marzo 2006, sotto la testata compare la dizione «quotidiano socialista», direttore responsabile ne diventa lo stesso Lavitola, che si barcamena tra socialisti berlusconiani e Nuovo Psi di Gianni De Michelis. Una cosa è certa: i finanziamenti del Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio arrivano ininterrotti. Nel 2010 i contributi erogati per l'anno 2009 ammontano a 2.530.640 euro. Il partito socialista, però, è rinato davvero, e il suo segretario, Riccardo Nencini, dice basta. Il Psi, che già riedita, dal 2008, il mensile Mondoperaio e il settimanale l'Avanti della domenica senza avere una lira di finanziamento pubblico, ha deciso di trascinare di nuovo in tribunale Lavitola per «uso improprio della testata e del nome de L'Avanti!» e chiede al Dipartimento editoria di verificare se i bilanci sono regolari e quanto copie venda, effettivamente, il suo giornale. Per vederci chiaro.

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