Il laticlavio a Pannella? Meglio ascoltare quel che dice

Dalla Rassegna stampa

Quando era in fanteria, durante il servizio di leva obbligatorio, Marco Pannella rinunciò non soltanto ai gradi da ufficiale dell'esercito, ma finanche ai gradi da caporale, che gli sarebbero spettati in quanto laureato. Questa è la sua biografia. Tutta una vita trascorsa senza inseguire poltrone né coccarde e neppure strapuntini. L'indifferenza nei confronti del Potere è un insegnamento che Pannella ha appreso da Mario Pannunzio e che fa parte del suo carattere, della sua indole liberale e libertaria.

Marco non ha mai agognato il Potere, anzi: lo ha sempre combattuto. Però, non è questo il punto. Il fatto è che la proposta di nominare Marco Pannella senatore a vita non mi convince. In queste condizioni, con il sistema della Giustizia al collasso, con la mancanza di accesso alla conoscenza e di una libera circolazione delle idee, con le continue controriforme sulla legge elettorale, con la strage che ogni giorno si fa dello Stato di diritto, con tali presupposti e per molti altri motivi, il laticlavio a Marco Pannella non sarebbe un riconoscimento, ma una presa in giro. Il leader dei Radicali si batte, in questi giorni e mesi, come fa da decenni, per la Riforma della Giustizia: rilancia le proposte dei cosiddetti "referendum Tortora'' degli anni ottanta e chiede un'amnistia che tolga immediatamente lo Stato italiano e le nostre carceri dalla manifesta illegalità in cui si trovano. Insomma, l'eventuale nomina come senatore a vita, ad oggi, non sarebbe la naturale conseguenza della lotta politica e non-violenta di Marco, ma diventerebbe l'ennesima dimostrazione d'impotenza del Potere trasversale e fine a se stesso. E allora, intendiamoci: quello scranno "a vita" Pannella lo meriterebbe, eccome! Ma da questo Regime partitocratico, un liberale e un democratico come Pannella meriterebbe un riconoscimento diverso. Merita di essere riconosciuto, insieme ai Radicali, per quello che è: cioè come l'alternativa liberale e democratica all'attuale Regime. Un'alternativa e un'alterità conquistata lealmente, a mani nude, senza bottino, sempre inerme, mai inerte. Ora, non so se Pannella accetterebbe il laticlavio da questo Regime. Benedetto Croce non lo accettò. Erano altri tempi? A sentire Marco, si tratta sempre dello stesso Regime, è la metamorfosi del Potere, che continua e assume le forme dei tempi che cambiano, ma sempre violento e illiberale, corrotto e corruttore, arrogante e prepotente, illegale e antidemocratico.

Un candidato per il laticlavio a vita Pannella ce l'ha: se gli si vuole dare un riconoscimento, si può almeno iniziare ad ascoltarlo aprendo un grande dibattito sulla Riforma liberale e della Giustizia e nominando Elio Toaff, già Rabbino capo della comunità di Roma, senatore a vita. Almeno.

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