L'amaca

In Europa non si conoscono leader moderati che facciano campagna contro le unioni civili e le coppie omosessuali. Quelle campagne sono, ovunque, appannaggio dell'estrema destra, tipico argomento dei fascisti e dei cristiani oltranzisti. I moderati affrontano l'argomento con molta cautela, perché l'accusa di discriminazione su base etnica o sessuale, in Europa, suona sgradevole (se non per convinzione, per ipocrisia) anche alle maggioranze silenziose che votano centrodestra.
Malgrado questo, la rozza sortita di Alfano in favore dell'unicità, di fronte alla legge, della "famiglia tradizionale", ha provocato, in Italia, solo le proteste delle associazioni omosessuali e di qualche settore dell'opposizione politica. È come se non esistesse un'opinione pubblica liberal-moderata, e soprattutto laica, in grado di condizionare i capi del centrodestra, di metterli in guardia da scivolate sul campo dei diritti. È come se si desse per scontato - da Berlusconi in poi - che la destra italiana è e sarà sempre quella roba lì, conformista, bigotta, omofoba, pre-europea, incapace di pretendere la propria fetta di difesa dei diritti, la propria fetta di democrazia. Per questo nessuno si è stupito del discorsetto di Alfano. Che a Cameron, per dirne solo uno, costerebbe qualche voto in meno e molti titoli di giornale in più.
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