L'ala pacifica del corteo sputa in faccia a Pannella

Ottant'anni, coda di cavallo candida come neve, l'aria d'un vecchio anarchico, Marco Pannella è stato cacciato dal corteo, sabato scorso, tra insulti e sputi. Era capitato, senz'accorgersene, data l'età, in mezzo ai black bloc, che notoriamente non hanno pietà per nessuno? No, a sputazzarlo e insultarlo, e quasi a malmenarlo, sono stati gli indignados, cioè quel «99 virgola 9 per cento» del corteo (così non violento, così educato) che per la sua gentilezza commuove tutti i telegiornali, per non parlare degli opinionisti e dei politici politically correct. Alla testa di questo corteo pacifista e pio, idealmente parlando, ci sono San Francesco e il suo avatar moderno, Rosy Bindi dalla Grande Anima, che ai deputati radicali, colpevoli di non essere usciti dall'aula, venerdì scorso, per unirsi all'Aventinicchio, ha rivolto parole di pace: «Brutti stronzi». Mansueta come lei, avvezza (sempre come lei, Rosy Bindi) a porgere l'altra guancia e ad amare il prossimo suo come se stessa, l'ala pacifica del corteo ha trattato Pannella, un vecchio, col rispetto che si deve ai suoi capelli bianchi, cioè sputandogli addosso, spintonandolo e dandogli del «venduto», del «bastardo» e del «porco». Perché non hanno festeggiato nello stesso modo anche i black bloc? Forse perché i black bloc, a differenza di Pannella, che sarà ancora in gamba ma non è più un giovanotto, potrebbero ricambiare la cortesia prendendoli a mazzate sul setto nasale?
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