Intervista a Nicola Piepoli: "dateci oggi una grossa personalità"

Il nostro Parlamento deve fare una scelta consapevole per il prossimo Presidente della Repubblica. Lo ha detto alla “Voce Repubblicana” il sondaggista Nicola Piepoli.
Dottor Piepoli, in questi giorni sono stati pubblicati alcuni sondaggi che riguardano la Presidenza della Repubblica che vedono Emma Bonino al 14 per cento, in testa, nelle preferenze degli italiani. Cosa pensa di questo tipo di sondaggi, come quello della Swg?
Il sondaggio della Swg è un ottima ricerca di base. Questo sondaggio ha dato delle ottime indicazioni che corrispondono alle indicazioni dell’opinione pubblica italiana. Il sondaggio spiega quali siano le persone indicate dagli italiani per quella carica. Prendiamo il caso del Premio Nobel per la letteratura Dario Fo. Lo scrittore e attore teatrale risulta essere in ottima posizione anche perché è stato indicato da Beppe Grillo. Lo stesso discorso vale anche per gli altri personaggi citati dal sondaggio della Swg. Ognuno di essi ha una sua figura di rappresentanza.
Il discorso vale per Emma Bonino? Il risultato del sondaggio che la riguarda è ottimo. Eppure non esiste un leader di un grande partito, in termini numerici, che ha sostenuto la sua candidatura.
Nel caso di Emma Bonino parla chiaro il lavoro che l’ex commissario europeo ha svolto in passato, anche come ministro del Commercio con l’Estero. Tutti conoscono Emma Bonino per quello che ha fatto. Emma Bonino è una donna che ha rappresentato l’Italia negli organismi europei ed è stata nostro ministro. Si tratta senza dubbio di una donna molto valida. Potrebbe ancora rappresentarci. Però tra il rappresentarci e l’essere davvero il rappresentante del nostro paese ce ne corre. L’abisso tra queste due situazioni è dato dalla legge costituzionale che prevede l’elezione del Presidente della Repubblica con il voto dei delegati regionali e di tutti i parlamentari.
Questi sondaggi possono incidere sulle valutazioni dei delegati regionali e dei parlamentari?
Vede, questi sondaggi sono semplicemente l’espressione dell’immaginario degli italiani. Nel 1978 fu reso noto un sondaggio nel quale gli italiani indicavano come Presidente della Repubblica Vittorio Gassman. Eppure nessuno, al momento dell’inizio del confronto parlamentare sul dopo Leone, fece effettivamente il suo nome. I rappresentanti del popolo, gli eletti del popolo, sanno effettivamente per chi votare.
In un momento di protesta elettorale, non crede che i parlamentari saranno condizionati anche da queste voci?
In questo momento tutti hanno paura di perdere, ma non fino al punto da avere paura di fare scelte che farebbero male al paese. Credo che, prima o poi, verranno fuori le forze che impediranno di fare grossi errori e permetteranno l’elezione di una grande personalità politica come Napolitano.
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