Intervista a Marine Le Pen: «È solo l’inizio, a maggio vinceremo in tutti i Paesi»

Dalla Rassegna stampa

Marine Le Pen solleva il ricevitore in quella che, dal rumore, sembra una discoteca. Invece è nel suo quartier generale nella banlieue di Parigi dove ogni possibile telefonino non smette di trillare. È il day after della vittoria alle amministrative, con il Front national che espugna una città al primo turno (Hénin-Beaumont, nel Nord devastato), è in pole position per vincere il secondo in diverse altre (soprattutto nel Sud non meno in crisi) e aumenta dappertutto i suoi voti. Secondo il suo ufficio stampa, madame non dovrebbe parlare ai giornalisti, perché è prevista per oggi una grande conferenza stampa nella quale, si sussurra nel partito, potrebbe fare un annuncio clamoroso(«Oddio, vorrà candidarsi a Papa?», ride l’amico, frontista sì, ma spiritoso). Però alla fine Marine è troppo soddisfatta per negarsi.

Madame, dall’Italia Beppe Grillo fa sapere che non ha nessuna intenzione di allearsi con lei.
«Per la verità, non gliel’ha chiesto nessuno, Non è mai stata questione. Non capisco perché Grillo ce l’abbia con me. Noi e il suo movimento abbiamo molti obbiettivi in comune, per esempio sbarazzarci dell’euro. Anche se noi, a differenza sua, avanziamo anche proposte concrete su come farlo».

Ma lei ha fatto un appello a tutti gli euroscettici.
«E lo confermo. Chiedo a tutti di dare battaglia per difendere gli Stati nazionali, le identità dei popoli europei, la loro sovranità e in ultima analisi la loro libertà. Chi vorrà raggiungerci in questa battaglia è benvenuto».

Quindi resta almeno l’alleanza con la Lega Nord...
«Certamente. Vogliamo confrontarci con tutti quelli che credono che questa Europa delle banche e della finanza stia soffocando gli europei».

Infatti a Bruxelles sono molto preoccupati per il risultato delle amministrative francesi.
«Aspettino a vedere quello delle europee! Io credo che i francesi abbiano votato contro una classe politica che ha imposto loro delle politiche sbagliate perché sé le è fatte imporre da Bruxelles. Ma la gestione della Ue sarà sanzionata direttamente alle europee».

Cosa ribatte a chi la accusa di populismo?
«Non so cosa significhi. Certo, se essere populisti vuol dire fare una politica dal popolo, con il popolo e per il popolo, sebbene, io sono onorata di essere populista».

Veniamo al sodo: quante città crede che il Front si prenderà, domenica prossima?
«Quante, non glielo so dire. Di certo, la dinamica è positiva, l’ipotesi di vincere concreta».

Tanto più che, per impedirglielo, di «fronte repubblicano» non si parla più. Il Fn è stato definitivamente «dediabolizzato»?
«Nello spirito del popolo francese il Fn è da tempo una grande forza politica. Le uniche a diabolizzarlo sono le élite, quelle che ci hanno portato in questa situazione. Ma il popolo non è questa casta, che inizia ad avere paura di perdere i suoi scandalosi privilegi».

Ultima-domanda: crede che nel 2017 lei sarà la prima presidentessa della République?
«Questo lo decideranno i francesi. Di certo so che da qui al 2017 in Francia succederanno molte cose. E di una cosa sono assolutamente sicura: il popolo francese ritroverà la sua libertà».

 

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