Int. a M. Staderini - Dalle parrocchie a Torre Argentina. Partigiani della democrazia

Dalla Rassegna stampa

 

Con Mario Staderini, segretario di Radicali italiani dal novembre 2009, la conversazione vira subito su altri argomenti: il Lazio degli scandali, i diritti degli ultrà, Monti e la chiesa dei "brillocchi". Il 39enne avvocato romano, soprannominato Marione per la sua altezza, sorride con un'aria piaciona e fiduciosa, di quelle che ti fanno pensare al primo Rutelli, e ti spiazza quando ti racconta che le sue manifestazioni anticlericali, megafono in mano, nascono dal passato di attivista cattolico.

 

Perché ce l'ha col Vaticano?

Io sono anticlericale, ma per religiosità. Sono stato a scuola dai francescani e credo che se la chiesa cattolica non avesse il Vaticano, uno stato con finalità politiche, liberandosi dal potere e dal denaro, sarebbe più libera, i cattolici sarebbero più liberi, ci sarebbe più libertà religiosa per tutti. Peraltro il Vaticano è uno stato assoluto, una monarchia in cui si vota ad ogni morte di Papa, in senso tecnico. Quello che ricordo sempre è che non c'è un Papa che in 800 anni abbia scelto di chiamarsi Francesco.

 

Però quella dei cardinali con gli anelli d'oro è un po' una retorica pauperistica che fa pensare alle critiche sulle file per gli iPhone. Non sarà questo il problema della Chiesa...

Non sono gli anelli che fanno la differenza, ma la fa lo Ior, il turismo religioso, la sanità e le scuole cattoliche con gli aiuti di stato, gli 8xmille che finiscono nei vari movimenti e associazioni che fanno politica. L'anello d'oro è un simbolo, in realtà quando parlo di potere e denaro parlo di altro. Diciamo così: la catena d'oro gliela lascio stare!

 

Però è rimasto famoso l'episodio di lei che urla col megafono a monsignor Fisichella di togliersi il crocifisso d'oro e lui si avvicina rispondendo: «è finto, non ci viene neanche un caffè, vi fermate alla bigiotteria».

Fu un episodio indicativo. Uno che usa il crocifisso in questo modo dà l'idea di cos'è per lui il crocifisso; poi appunto parla di bigiotteria, mentre avrebbe dovuto essere un simbolo, no? Monsignor Fisichella è proprio l'esempio di un uomo del Vaticano e non un uomo di chiesa, cioè si tratta di un uomo attento al potere, che si struscia sempre addosso ai politici, ha fatto il cappellano del Parlamento, ha portato i politici in giro, va sempre a Porta a porta. Però non l'ho mai visto in mezzo agli ultimi, dalla parte degli ultimi.

 

Lei faceva il chierichetto?

No, ma sono stato un militante in Cristo, come si definisce chi ha ricevuto la cresima, ero un attivista, quasi catechista a 17-18 anni.

 

Poi le è apparso Pannella.

È stato semplicemente trasformare le modalità secondo la forma della chiesa di Roma in quelle secondo la forma della vita. Per me è stato un passaggio graduale, c'è stata appunto, verso i 18 anni, una trasformazione del mio impegno religioso - inteso come afflato - dalla vita nelle parrocchie alla vita per le strade, con i banchetti referendari, con le inchieste per liberare la chiesa cattolica dal potere e dal denaro ecc.  Tant'è che io mi sento lo stesso di allora, ovviamente non prego il signore, non dico le preghiere. Anche se devo dire che se capita in chiesa ci vado se capita, adoro i canti religiosi, quelli me li vado a sentire.

Un altro suo cavallo di battaglia sono i diritti dei tifosi. Possibile che voi romanisti sfegatati vi dovete portare la fede giallorossa anche a lavoro?

Io sono stato abbonato 26 anni in curva, tranne nei due anni appena trascorsi perché Maroni mi voleva obbligare a mettermi in tasca una cosa fuori legge, la tessera del tifoso. C'è una differenza tra  tutti gli altri politici che parlano di Roma e di calcio. Io vado in curva Sud, anche ora che sono  segretario, e non nelle tribune d'onore con i biglietti omaggio che si prendono i partitocrati. In secondo luogo io non commento mai la squadra e le partite. C'è gente che fa le interrogazioni parlamentari perché l'arbitro non gli ha dato il rigore.

 

Lei invece?

Io da anni, conoscendo quel mondo, ho lanciato una denuncia e l'ho documentata. Mi riferisco in particolare alle legislazioni speciali, tutte (tranne una del governo Amato) fatte da Berlusconi con decreti d'urgenza. Hanno trasformato il calcio e gli stadi in un laboratorio del controllo sociale. In tempi non sospetti insieme a Sergio D'Elia scrivemmo vari articoli in cui sostenevamo proprio questo.

 

Che cosa in particolare?

È la battaglia dei radicali degli anni Settanta, quando la risposta al terrorismo erano le leggi speciali che violavano la Costituzione. Rispetto a un'evidente violenza del calcio malgovernato, la risposta non è stata governarlo meglio ma provare a reagire con delle leggi speciali, con nuove forme di controllo pronte da trasferire in altri campi. L'arresto in "quasi flagranza", si sono inventati. Ti arrestano due o tre giorni dopo la partita in base a delle immagini televisive. Quello che doveva essere verificato in sede di processo, si trasforma automaticamente in prova. E oltretutto questo meccanismo ti permette di ricattare.

 

In che senso?

Se ci fossero dei servizi deviati, potrebbero utilizzare il sottobosco di tifosi per dire "io ho questa foto, sei te, perché non mi fai questo favore?". Non è un caso che la Digos e i servizi segreti da 15 anni si occupano quasi esclusivamente di calcio e adesso è l'Aisi, l'ex Sisde, che decide tutte le domeniche se la partita si deve giocare a porte chiuse o aperte. Il fatto che sia il questore a dare questo Daspo, non va bene. Lo deve decidere un giudice.

 

Il laboratorio calcio viene poi applicato anche al resto della società?

Quando ci sono stati gli incidenti nelle manifestazioni (vedi il 15 ottobre 2011 ndr) hanno tutti voluto proporre, con il Pd che a momenti accettava, l'arresto in quasi flagranza, il Daspo per le manifestazioni, come accadeva ai tempi del monarca, quando arrivava in città la polizia e rastrellava tutti gli anarchici, i dissenzienti e li metteva in carcere preventivo per due giorni in modo che non rompessero i coglioni.

 

Detto questo, gli ultras menano.

Conoscendo quel mondo conosco anche il ruolo che ha avuto il movimento ultras negli anni Settanta e Ottanta. I movimenti ultras hanno svuotato il bacino dei movimenti terroristi, perché offrivano un'altra identità. Può non piacere, può sembrare una cazzata la squadra di calcio, ma l'offrivano. E anche la violenza era comunque un fatto accessorio rispetto alla preparazione della coreografia, al canto di un bel coro ecc Il mondo ultras è finito proprio perché non ha capito che la violenza non c'entrava più niente. E quindi si e autodistrutto. E dico di più...

 

Sentiamo.

I movimenti ultras sono stati, di fatto, sciolti per legge, con tutti i divieti e le restrizioni. Come avevo previsto, dato che comunque un tasso di violenza nella società c'è e rimane, il giovane che poteva trovare il senso di appartenenza nel tifo, adesso lo trova nelle gang di quartiere, in qualche gruppo politicamente pesante. Guarda il ritorno della destra nelle scuole, inaudito. Adesso anche la violenza di stampo squadrista nei licei e nelle università è tornata come mai in passato.

 

A proposito, che ne pensa del dibattito su CasaPound?

Non so molto di Casapound, ma non penso che metterla fuori legge sia la soluzione. Se qualcuno usa la violenza ci sono le leggi ordinarie fatte apposta.

 

Nel frattempo a Roma c'è altro a cui pensare. Lo scandalo di Fiorito e company e le dimissioni di Renata Polverini.

Come militante radicale so benissimo di non essere meglio degli altri, di non essere immune alle tentazioni. Siamo il partito più vecchio, 50 anni senza mai aver dovuto cambiare nome, e non siamo mai stati coinvolti in scandali. Questo dipende dal metodo che ci siamo dati e che si fonda sulla trasparenza, sulla pubblicità di tutto, in primis dei nostri momenti istituzionali. Sul nostro sito da anni c'è l'anagrafe pubblica degli eletti radicali, parlamentari, consiglieri regionali, comunali.

 

In cosa consiste?

Mettiamo online il reddito, se ci viene rimborsato qualcosa, il biglietto del treno, le partecipazioni azionarie, tutto. Il cittadino deve sapere se l'eletto ha azioni di Eni o Fiat. Quindi anche se uno di noi venisse tentato non cederebbe, perché è immunizzato. Da anni facciamo una campagna per portare l'anagrafe pubblica nelle istituzioni. Se Scajola avesse dovuto pubblicare l'informazione della sua casa vicino al Colosseo, probabilmente qualcuno se ne sarebbe accorto prima.

 

Tornando al "qui magnaveno tutti" regionale...

Per anni la nostra è stata una democrazia acquisitiva, i partiti compravano il consenso elettorale attraverso la spesa pubblica, e questo avveniva soprattutto attraverso i ministeri. È arrivato un momento in cui i ministeri non hanno avuto più niente da dare e tutto si è trasferito a regioni e comuni, dove c'erano un sacco di soldi da distribuire. Sanità, società partecipate, municipalizzate. Grazie a questo fatto i partiti nazionali sono diventati schiavi dei potentati regionali. Il parlamentare ormai non conta un cazzo, e questo perché non ha un suo collegio di riferimento. Invece il consigliere regionale fa sì e no 60 riunioni l'anno, guadagna un sacco di soldi, ha le prebende da gestire e ha il rapporto col territorio.

 

I radicali puntano molto su trasparenza e lotta alla partitocrazia. Perché un giovane oggi dovrebbe votare voi e non i grillini?

Perché i radicali hanno dimostrato di essere immuni, abbiamo una storia di 50 anni senza scandali, mentre invece dall'altra parte c'è un'ambizione. Pure Di Pietro ha parlato tanto di queste cose poi si e trovato in casa gli Scilipoti. A me va benissimo se la gente vota Movimento 5 stelle, se non ci fossero i radicali prenderei tranquillamente in esame la possibilità di votare il movimento 5 stelle e anche di fare politica attraverso di loro. Però ci sono i radicali.

 

E poi anche voi avete il padre demiurgo come loro. Non si muove foglia che Pannella non voglia. O no?

Io sono stato eletto nel 2009, quando la mia candidata avversaria aveva come endorsement quello di Pannella e della Bonino, e ho preso 1'80% dei voti del congresso: basta questo no? Per il resto non c'è dubbio che Pannella è un leader, e a ragione. È effettivamente uno dei più grandi uomini di questo secolo. Ed ha una capacità di visione politica fuori dal comune. Detto questo, non ho mai visto Pannella essere d'ostacolo ad un'iniziativa presa autonomamente.

 

Perché parlate di assenza di democrazia e non vi scagliate contro un governo imposto dall'Europa senza elezioni?

Quando Monti è arrivato io non credo che ci sia stato un commissariamento della democrazia, semplicemente perché la democrazia non c'era. È stato un commissariamento della partitocrazia che si è dimostrata incapace di costruire un'alternativa a Berlusconi, è questa la colpa del Pd.

 

Avete deciso con chi andare alle elezioni?

Noi partiamo da un'analisi. In Italia la democrazia e lo stato di diritto sono distrutti, pensiamo solo al fatto che si voterà probabilmente con una legge cambiata uno o due mesi prima. Non potrebbe accadere in nessuna democrazia.

 

Quindi?

Noi ci riteniamo dei partigiani che cercano di fare delle incursioni per riconquistare dei pezzi di democrazia. E allora noi faremo una scelta elettorale che è quella più coerente con questo fine, che dipenderà dall'attualità. Da subito abbiamo annunciato che noi saremmo presenti come radicali in tutte le competizioni. Nel Lazio, a Roma e a livello nazionale. Non sappiamo con chi ci alleeremo e potremmo avere anche dei candidati nostri per il governo delle diverse realtà locali.

 

I maligni dicono che alla fine i radicali si vendono al migliore offerente.

Si vede che ci fanno offerte scadenti, visto che abbiamo solo questa sede e dobbiamo pagare il mutuo; gli altri hanno miliardi di euro di patrimonio immobiliare, noi zero. Da noi nessuno si è arricchito. In Italia c'è una mentalità per cui siamo tutti figli di comunisti o di fascisti o di clericali. E in quei mondi il concetto di dialogo non esiste. Esiste solamente "o sei con me o contro di me", le opposte fazioni. Noi invece, da nonviolenti, crediamo nel dialogo. Ciò significa che possiamo serenamente dialogare con una parte o con l'altra per cercare di ottenere una riforma in cui crediamo.

© 2012 Gli Altri. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e del tesoriere Michele Capano, avvocato della sorella di Franco Mastrogiovanni La sentenza della Corte d'Appello di Salerno sul caso del professore Franco Mastrogiovanni, morto nel reparto di psichiatria dell'Ospedale di Vallo...
© 2016 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati  I primi 10 estratti a sorte per il Comitato Nazionale:Silvana TeiGiuseppe CenniBernadetta GrazianiSantino BlasioliPietro DibilioMassimo BrianeseSimone LelliSandro PalmaEmidio FlamminiAntonio Garofalo In allegato la lista completa degli...
Dichiarazione di Riccardo Magi, Michele Capano e Antonella Soldo, rispettivamente segretario, tesoriere e presidente di Radicali Italiani:  Alessandro Frezzato, consigliere generale dell'associazione Luca Coscioni e compagno di molte battaglie, ci ha lasciati. Torinese, aveva 32 anni e ancora...