Int. a A. Buonfiglio - «Pisapia sbaglia a "ricondannare" D'Elia»

Il 10 ottobre Pisapia con D'Elia e, quindi con "Nessuno Tocchi Caino", ha partecipato al Comune a una cerimonia in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte. Sarebbe assurdo che una settimana dopo la città di Milano non possa dare a D'Elia questo riconoscimento.
Pisapia ha pronunciato queste parole durante una cerimonia in cui erano presenti i familiari delle vittime degli anni di piombo...
Le famiglie delle vittime hanno tutta la nostra comprensione, ma non possiamo esimerci dal fare una considerazione. E assurdo che un personaggio che ha scontato la pena ed è stato reintegrato, tanto da divenire un parlamentare, non possa essere degno di essere premiato per un'attività meritoria che ha svolto portando l'Italia in prima fila nella lotta alla pena di morte. La situazione di D'Elia dovrebbe essere vista come una vittoria dello Stato di diritto. Più che di D'Elia mi preoccuperei d'altro...
...di che cosa?
Il vero problema si verifica quando gli amministratori fanno l'occhietto alle zone grigie tra politica e ambienti extraparlamentari per motivi elettorali e di convenienza. Piuttosto che rinvangare nel passato delle persone, forse bisognerebbe evitare oggi le contiguità e anche i sospetti di contiguità con ambienti potenzialmente eversivi.
L'atteggiamento della sinistra risente di una certa ipocrisia in tema di garantismo...
Come è nata l'idea ai Radicali?
Certamente non hanno chiesto il riconoscimento per il terrorista di Prima Linea ma perché l'Italia, grazie al suo impegno, è riuscita a far approvare nel 2007 una moratoria all'Onu.
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