Int. a A. Buonfiglio - «Pisapia sbaglia a "ricondannare" D'Elia»

Dalla Rassegna stampa

Pur non citando mai il suo nome, Giuliano Pisapia, sindaco eletto anche con i voti della sinistra estrema e dei centri sociali, ha promesso che metterà il suo veto contro l'eventuale decisione del consiglio comunale di conferire la benemerenza dell'Ambrogino d'oro a Sergio D'Elia, ex terrorista di Prima Linea, oggi segretario dell'associazione "Nessuno Tocchi Caino". D'Elia era candidato al massimo riconoscimento cittadino dai Radicali. «Non è una scelta mia - ha detto il sindaco di Milano - ma l'unico diritto che io ho è quello di porre un veto rispetto a certe assegnazioni. Devo rispettare prima le decisioni dell'ufficio di presidenza del consiglio, ma poi l'ultima parola è mia e sarà un segnale per la città». Parole dure che Antonio Buonfiglio, componente del direttivo di "Nessuno Tocchi Caino", definisce «un controsenso».
 
In che senso...
Il 10 ottobre Pisapia con D'Elia e, quindi con "Nessuno Tocchi Caino", ha partecipato al Comune a una cerimonia in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte. Sarebbe assurdo che una settimana dopo la città di Milano non possa dare a D'Elia questo riconoscimento.

Pisapia ha pronunciato queste parole durante una cerimonia in cui erano presenti i familiari delle vittime degli anni di piombo...
Le famiglie delle vittime hanno tutta la nostra comprensione, ma non possiamo esimerci dal fare una considerazione. E assurdo che un personaggio che ha scontato la pena ed è stato reintegrato, tanto da divenire un parlamentare, non possa essere degno di essere premiato per un'attività meritoria che ha svolto portando l'Italia in prima fila nella lotta alla pena di morte. La situazione di D'Elia dovrebbe essere vista come una vittoria dello Stato di diritto. Più che di D'Elia mi preoccuperei d'altro...

...di che cosa?
Il vero problema si verifica quando gli amministratori fanno l'occhietto alle zone grigie tra politica e ambienti extraparlamentari per motivi elettorali e di convenienza. Piuttosto che rinvangare nel passato delle persone, forse bisognerebbe evitare oggi le contiguità e anche i sospetti di contiguità con ambienti potenzialmente eversivi.

L'atteggiamento della sinistra risente di una certa ipocrisia in tema di garantismo...

Mi dispiace che Pisapia, figlio di un ottimo giurista e grande avvocato ceda all'emotività del momento compiendo un autentico scivolone e scambiando la vittoria dello Stato di diritto con un applauso in una manifestazione. Non vorrei che, per mantenere il consenso ampio che avuto alle elezioni, si faccia solleticare dal giustizialismo.

Come è nata l'idea ai Radicali?
Certamente non hanno chiesto il riconoscimento per il terrorista di Prima Linea ma perché l'Italia, grazie al suo impegno, è riuscita a far approvare nel 2007 una moratoria all'Onu.

© 2011 Secolo d'Italia. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

"Di fronte a un flusso di migranti ormai costante da oltre due anni, le istituzioni e il territorio milanesi hanno deciso di intervenire tempestivamente per assicurare un'accoglienza dignitosa a migliaia di persone e garantire al tempo stesso una gestione ordinata all'intera città" così il...
Dopo un anno tra tavoli, incontri e sit-in, la proposta sulla cannabis terapeutica promossa dall’Associazione Enzo Tortora, Radicali Italiani e l'Associazione Luca Coscioni lunedì approderà in commissione sanità.  È il primo passo dell'iter che porterà la proposta in discussione in Consiglio...
Il mercato del lavoro a Roma: una tranquilla stagnazione senza futuro. Nella Capitale la maggioranza degli spostamenti con i mezzi privati a motore, a Milano con i trasporti collettivi.  Sergio Rizzo sul Corriere della Sera racconta il dossier elaborato da Roberto Cicciomessere di Radicali...