Int. a E. Bonino - Bonino: l'accanimento dei pm non c'è, ecco perché ho scelto il sì

Dalla Rassegna stampa

Nota: guarda anche l'intervento di Emma Bonino in Senato, tenuto prima del voto (video) »

Onorevole Bonino, lei e i Radicali del Pd avete votato a favore dell'arresto di Lusi. Perché questa scelta?
«Siamo tradizionalmente garantisti, ma abbiamo votato per l'arresto anche su altri casi, come Papa o Milanese alla Camera. Perché il Parlamento non è l'aula di un tribunale e piaccia o non piaccia noi dobbiamo valutare solo se vi sia o meno un accanimento giudiziario. E a nostro avviso in questo caso non c'è, punto. Ed io mi sono iscritta a parlare, visto che tutti stavano entrando nel merito delle accuse, per richiamare proprio questo punto: noi non siamo la caricatura di un tribunale».

Ha anche invitato tutti a votare alla luce del sole senza nascondersi dietro il voto segreto.
«Si, ma la questione centrale che mi preme mettere in primo piano è che questi casi, più in generale, chiamano in causa la funzione di responsabilità politica sull'uso della carcerazione preventiva. Che in Italia è uno scandalo e tutte le proposte dei Radicali non sono mai state prese in considerazione: su 67 mila carcerati, 27 mila sono in attesa di giudizio e 14 mila in attesa del primo grado. Questo è il problema e non ci si può emozionare solo se si ritiene che riguardi un collega. Ma oggi non era questo in discussione. Il caso Lusi è poi la prova evidente dell'uso disinvolto del finanziamento pubblico, su cui non si è messo mano se non con una pseudo-riforma».

Non metterà fine alla gestione opaca dei fondi da parte dei partiti?
«È una riforma che grida vendetta francamente: finora c'è stata una gestione dei fondi più che disinvolta: senza rendicontazione, concessi anche per i partiti defunti, il tutto in violazione dei poteri vincolanti di un referendum. Problemi politici di cui si dovrebbe occupare il Parlamento, ma oggi in discussione c'era solo la verifica se vi fosse un accanimento giudiziario contro Lusi. Tutti gli altri, che sono problemi aperti, andrebbero affrontati a dovere, ma non era questa la sede».

Ritiene che su questo voto si sia giocata una partita tutta politica di altro tipo?
«Il Pdl alla fine ha pensato fosse un problema della sinistra. E su questo caso si sono combattute tutta una serie di agende nascoste che poco hanno a che vedere con le regole e con i compiti che ciascuno ha: magistratura e Parlamento».

Non pensa che in tutta questa giornata aleggiasse il fantasma dell'antipolitica?
«Ma figuriamoci: con Pannella ed altri continuiamo a proporre l'amnistia, una cosa cosiddetta impopolare, che se fosse spiegata sarebbe popolarissima. Io non ho paura di Grillo, bensì della mediocrità della classe politica, di cui Grillo è la conseguenza, e che si è espressa anche oggi».

In che modo?
«Intanto avallando la pseudoriforma che riguarda il finanziamento pubblico. Ma anche sul fatto che la destra abbia detto: sono problemi della sinistra, vedetevela voi. Lusi stesso ha sostenuto che solo il voto segreto garantisce la libertà di coscienza: ma è un modo intollerabile di disprezzare le persone! La mia faccia, anche per le cose più impopolari, la tengo sempre alta. Capisco che uno ha il diritto di difendersi come ritiene, ma c'è anche da difendere le istituzioni ed esiste pure un limite a tutto».

 

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