Int. a E. Barbieri - Insicurezza a casa e sul lavoro

Onorevole Barbieri, cosa pensa di quello che è accaduto sabato scorso a Roma?
"Su quello che è accaduto sabato scorso a Roma la penso esattamente come Antonio Di Pietro. Si tratta di rimettere in piedi rapidamente la legge Reale del 1975. Non siamo più in grado di sopportare una cosa del genere".
Come ha trovato la proposta di Di Pietro?
"Credo che questa sia l'unica iniziativa possibile. Ormai le abbiamo provate tutte per fermare queste persone. Sabato scorso la polizia si è comportata bene perché non è intervenuta massicciamente. Però qui ci sono dei danni enormi. La gente non è più sicura nemmeno a casa sua. È il caso di utilizzare l'autorità forte".
Che tipo di impatto hanno avuto questi scontri?
"Credo che la 'classe media' abbia avuto una valutazione molto negativa di quello che ha visto perché c'è stata la conferma che nessuno è sicuro nella propria casa - e nemmeno mentre svolge il suo lavoro. Non so cosa accadrà nel centrosinistra. So solo che chi pensa di non prendere le distanze, in modo adeguato, da quello che è accaduto in Piazza San Giovanni e nel centro di Roma, commette un grave errore politico per se stesso e per il bene del paese".
Cosa pensa del fatto che mentre i black-bloc sono liberi, un deputato, Alfonso Papa, resta in carcere?
"Penso che ormai siamo alla farsa. Non è possibile che questi criminali siano liberi. È allucinante".
Crede che Papa abbia il diritto di partecipare ai lavori della Camera?
"Penso che Papa abbia tutto il diritto di venire a svolgere la sua funzione di parlamentare".
Qual è la situazione della maggioranza oggi dopo il voto di fiducia della scorsa settimana?
"Oggi abbiamo la necessità di allargare la maggioranza di Governo. Per farlo è necessario guardare al terzo polo. Per questa ragione è necessario discutere senza alcuna pregiudiziale, da parte del terzo polo, che non deve porre nessuna condizione per il dialogo".
Quando si riferisce al terzo polo allude anche a Gianfranco Fini?
"Dalle cose che dicono Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Lombardo, mi pare, che sia molto difficile pensare di poter rompere il cosiddetto terzo polo".
Cosa pensa dell'atteggiamento che hanno assunto i radicali durante il dibattito sulla fiducia?
"Dalle cose che ho visto, noi avevamo i 315 voti necessari prima del voto contrario dei radicali al Governo Berlusconi. Da questo punto di vista non c'è stato nemmeno il problema del numero legale fissato a 265 voti. Quindi non capisco tutto questo clamore contro i radicali nel centrosinistra".
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