Int. a B. Englaro - "Si sono vendicati di Eluana il nostro inferno ora si ripeterà"

Legge da buttare?
«È irrispettosa, un insulto al buon senso dei cittadini e soprattutto è incostituzionale: né un medico né uno Stato può disporre della mia salute. Questa è una legge da stato etico, nel senso che decidono loro cosa è giusto e sbagliato anche per me. Quando dicono che la vita è indisponibile parlano come uno stato confessionale: io sono laico e vorrei che la politica rispettasse anche il mio sentire. Non sanno proprio cosa è il primato della coscienza personale».
Politici sott'accusa?
E ora?
«Spero che tutti lascino scritte le loro volontà e che questa legge venga impugnata, che alla fine venga riconosciuto a tutti il diritto a decidere sulla propria salute e vita»
Diritto a decidere?
«Sì, il diritto di rifiutare le cure fino al risultato estremo, come quella signora Maria di Milano che ha preferito morire piuttosto che farsi tagliare una gamba. Ma anche il diritto di scegliere, di volere e ricevere la migliore assistenza possibile».
Le cure non bastano?
«Eluana ha ricevuto le cure migliori ma per lei, che era stata in una rianimazione a trovare un amico, quella non era una vita che avrebbe voluto vivere. Ce l'ha detto più volte, io non ho fatto altro che lottare perché venisse rispettata la sua volontà».
«Un assurdo, non possono imporre la nutrizione naturale, vedi Pannella, figuriamoci quella artificiale. E poi come fanno a non considerare terapia quando ti tagliano la pancia, ti mettono un sondino dentro al quale versano cocktail di sostanze che col cibo non hanno nulla a che fare. Come fanno a ignorarne il senso di violenza, di profanazione del proprio corpo. Un assurdo».
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