Gli immigrati parte attiva del tessuto sociale italiano

Gli immigrati sono «parte attiva tessuto sociale e culturale». Questo, in sintesi, il contenuto del messaggio che il presidente della Repubblica ha inviato alla vicepresidente del Senato Emma Bonino in occasione del convegno “Immigrazione: una sfida e una necessita”, promosso dal Partito Radicale a Palazzo Giustiniani di Roma. «L’immigrazione - si legge nel testo diffuso dal Quirinale - è da tempo in Italia un fenomeno strutturale, pur non essendo mai cessato ogni flusso emigratorio, che anzi di recente ha fatto registrare una ripresa soprattutto nella fascia di età più produttiva, tra i 20 e i 40 anni, compresi laureati e figure altamente professionalizzate».
Per Napolitano «i lavoratori stranieri rappresentano una componente essenziale della nostra economia, soprattutto nelle attività di cura e di assistenza, nei servizi, nell’edilizia, nel settore manifatturiero, nell’agricoltura e nell’allevamento; ma anche nel lavoro autonomo si registrano presenze di rilievo». «Gli immigrati - prosegue il massimo vertice della Repubblica che si appresta ad entrare nell’ultimo scorcio del proprio mandato - sono, inoltre, parte attiva del tessuto sociale e culturale dell’Italia, con significative affermazioni, in particolare delle seconde generazioni, nella letteratura, nell’arte e nello sport». Fondamentale è il loro contributo «per contrastare le tendenze demografiche che in loro assenza vedrebbero il nostro Paese alle prese con una drammatica denatalità e un preoccupante invecchiamento».
Al capo dello Stato non è sfuggita la circostanza che «insieme ai numerosi benefici il fenomeno migratorio porta con sé tensioni da non sottovalutare e nuove sfide per la società ospitante». Di qui l’appello alle istituzioni affinché diano vita a un costante impegno per favorire l’integrazione pienamente garantendo il principio di legalità, senza peraltro mai trascurare il rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, anche nei casi di difficile gestione come i respingimenti, le espulsioni, gli sgomberi».
Ecco perché è importante «una corretta percezione dell’immigrazione da parte dell’opinione pubblica ha bisogno di una accurata comunicazione da parte dei media, se si vuole evitare di alimentare ansia sociale e odiosi episodi di intolleranza». Per fortuna «i sondaggi più recenti rilevano un’opinione pubblica meno sconcertata dal fenomeno migratorio e più incline a riconoscere ai cittadini stranieri i diritti necessari a garantire una corretta inclusione sociale».
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