Grande Milano senza fondi, il sindaco bussa in Regione

Il debutto ufficiale a Palazzo Isimbardi del Consiglio metropolitano - con un "nuovo" sindaco, cioè Giuliano Pisapia, ei 24 consiglieri appena eletti ( ma non dai cittadini) - non prometteva spettacolo, e infatti è stato più che altro un remake del Consiglio provinciale. Solo che adesso è cambiato il nome. E poi rispetto a prima, a parte il compito di scrivere uno Statuto che dovrà essere approvato entro i131 dicembre, non si sa bene quali saranno le competenze ( e i fondi) che la Città metropolitana avrà.
Infatti Pisapia ha aperto i lavori con una proposta che ora spetterà alla Regione valutare: «Ci sono problemi preoccupanti dal punto di vista del bilancio. Il passaggio su una parte dell’addizionale Irpef che attualmente viene data alla Regione sarebbe estremamente rilevante, con un intervento anche del governo». Il regolamento dei lavori del Consiglio da qui alla fine dell’anno ricalcherà quello della defunta Provincia. Probabilmente si costituiranno anche dei gruppi a seconda del partito di provenienza. Pisapia ha però ricordato lo "spirito costituente" dei fondatori della Repubblica, «dobbiamo prenderlo ad esempio in questa fase» e per questo «sono convinto che il nostro lavoro debba essere meno ideologico possibile, ma piuttosto concreto e utile». La promessa del sindaco è che «Milano non fagociterà nessuno». Ma di sfondo resta la preoccupazione dei Comuni dell’hinterland, che rispetto alla vecchia Provincia oggi sono meno rappresentati in Consiglio.
Per il futuro l’intenzione - condivisa da tutti è che si passi all’elezione diretta di sindaco e consiglieri, toccherà appunto ai 24 inserire il metodo elettorale nello Statuto. Intanto i consiglieri Marco Cappato e Roberto Biscardini hanno deciso di sedersi trai banchi della destra, altro chiaro segnalo dell’insofferenza dei due (che sono consiglieri di maggioranza anche a Palazzo Marino). La Lega Nord promette già le barricate: «Non accetto un sindaco non eletto dai cittadini - spiega Ettore Fusco - ma nominato da una legge dello Stato e pertanto Giuliano Pisapia resterà per me solo il sindaco di Milano». Conciliante, invece, Forza Italia. «Propongo al sindaco di farsi affiancare subito da due vicesindaci metropolitani, uno espressione del centrosinistra e uno espressione del centrodestra», dice il coordinatore provinciale Luca Squeri. Mentre dal Pirellone arrivano le rassicurazioni di Roberto Maroni: «Da noi massima collaborazione».
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