La giunta azzera la manovra Irpef "Non ci saranno aumenti nel 2012"

Dalla Rassegna stampa

Nessun aumento dell'addizionale Irpef per i milanesi nel 2012. E con i 40 milioni incassati dall'accordo con le banche, a chiusura dell'operazione derivati, che l'amministrazione può compensare una parte, pur minima, del buco di bilancio ed evitare così la stangata sull'addizionale. Un'intesa resa possibile dal via libera del Consiglio comunale, atteso nella tarda serata di ieri, alla delibera con cui si costituisce un deposito di garanzia alla transazione con Deutsche Bank, Depfa, JP Morgan e Ubs, gli istituti di credito con i quali l'amministrazione, nel 2005, sottoscrisse i derivati. Un accordo che per l'opposizione, però, suona più come «una bufala», per citare il Carroccio che boccia l'intesa. Il Pdl contesta il ritiro della causa civile nei confronti degli istituti di credito, la condizione su cui si regge l'impalcatura dell'accordo.

È verso le nove di sera che in aula arriva anche il sindaco Pisapia, venticinquesimo della maggioranza a garanzia del quorum. Senza votare, però: nella sua precedente attività di avvocato aveva avuto rapporti professionali con una delle parti coinvolte nel processo. L'intesa da formalizzare con le banche prevede che al Comune spettino 476 milioni per la chiusura anticipata del derivato, 40 milioni vengono versati dalle banche alla sottoscrizione dell'accordo, mentre il Comune, dice la delibera, ne reinveste 413 come depositi a garanzia, in Btp (275 milioni) e in conti di deposito (138 milioni). «Una soluzione-ripete l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci - che ci rende tranquilli piuttosto che in balia della variabilità dei tassi». L'Avvocatura comunale si è espressa con favore: l'intesa extragiudiziale «appare favorevole e opportuna», l'esito dei giudizi che contrappongono il Comune agli istituti di credito «si prospetta incerto e comunque con tempi di definizione molto lunghi e con costi elevatissimi per l'amministrazione». Il patto prevede, però, che Palazzo Marino rinunci a costituirsi parte civile contro le banche. Ed è su questo nodo che insorge l'opposizione. «Il Comune resti parte civile nel processo penale-chiede il vice presidente del Consiglio comunale, il Pdl Riccardo De Corato e l'Irpef venga ridotta di un importo pari alle entrate in spesa corrente grazie all'operazione derivati». Bocciatura totale ali' operazione dal Carroccio: «Un regalo alle banche di diversi milioni - attacca il capogruppo della Lega, Matteo Salvini- Il Comune porta a casa, in parte e male, i suoi soldi: presenteremo un esposto alla Corte dei Conti e porteremo le carte in Procura, è di almeno 120 milioni il danno alle casse comunali». Alla fine, dal voto si asterranno. tra le fila della maggioranza, oltre all'Idv, anche il radicale Marco Cappato, in "sciopero" per protesta sullo stato di attuazione dei referendum e Basilio Rizzo della sinistra radicale. Il capogruppo Pd, Carmela Rozza, sottolinea che «il procedimento penale andrà avanti e il Comune manterrà la sua posizione di soggetto danneggiato», rimarcando anche i benefici dell'accordo, cioè «450 milioni di garanzia e 20 milioni all'anno di rendimento: se i 40 milioni versati dalle banche saranno inscritti in spesa corrente non ci saranno aumenti dell'Irpef per i ceti medi». Contrario alla manovra anche il Movimento 5 stelle: «Contestiamo la totale mancanza di approfondimento da parte di consulenti esterni sulla truffa aggravata pendente», denuncia Mania Calise. Pdl chiede anche che fine faranno gli 80 milioni del fondo rischi sui derivati accantonati negli scorsi anni, svincolati con la firma dell'accordo.

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