«Fusione nucleare, Italia in prima fila Lavori per 500 milioni»

Dalla Rassegna stampa

Un tempo, le lavatrici San Giorgio. Oggi, componenti di alta tecnologia per la fusione nucleare, quella che "copia" l’energia delle stelle. Dove? A La Spezia, nello stabilimento ex Spel acquisito dal gruppo Malacalza che si è aggiudicato una delle commesse dell’Iter, il super-reattore che dovrà dimostrare le potenzialità della fusione per produrre energia elettrica. Un progetto mondiale, estremamente avanzato, in corso di realizzazione a Cadarache in Francia, al quale l’Italia - che è assente dal nucleare "vecchio", da fissione - partecipa a testa alta. Oltre alle bobine superconduttrici di Asgsuperconductors/Malacalza, ci sono Ansaldo nucleare, Mangiarotti e Toso che hanno vinto la commessa per la fornitura della "camera da vuoto", il cuore del reattore. In tutto, le aziende italiane (anche Ocem e Simic) hanno conquistato 500 milioni di commesse su un miliardo messe a gara da Euratom, togliendosi lo sfizio di battere i tedeschi. Non sarebbe stato possibile senza la regia dell’Enea che ha consentito le qualificazioni e svolto un importante compito di raccordo.
 
 Acciai speciali, superconduttori, saldature di altissima precisione. «Le aziende elettromeccaniche italiane sono riuscite a mantenersi ai massimi livelli di qualità al mondo e a poter competere da pari a pari nei programmi più avanzati come l’Iter», spiega al Messaggero Giovanni Lelli, commissario dell’Enea. «Ciò è dovuto sia alla vitalità delle nostre aziende, sia al fatto che negli ultimi 25 anni, nonostante l’Italia sia uscita dal nucleare da fissione, - prosegue - l’attività svolta dall’Enea.e la partecipazione del Paese ai grandi progetti internazionali, hanno consentito di mantenere qualità e competenze di fascia alta». Il piano di rientro dell’Italia nel nucleare è però in ritardo. «Sono stati fatti tanti passi avanti. Si è partiti bene ora - conclude Lelli - è importante continuare. Noi siamo dietro alle aziende per la certificazione di qualità e, con i nostri due reattori funzionanti, ci poniamo come principale Technical support operator dell’Agenzia nucleare. Le prime 281 assunzioni per rafforzarci sono state completate nel 2010, le ultime alla vigilia di Natale».

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