
03/01/11
Il Messaggero
Un tempo, le lavatrici San Giorgio. Oggi, componenti di alta tecnologia per la fusione nucleare, quella che "copia" l’energia delle stelle. Dove? A La Spezia, nello stabilimento ex Spel acquisito dal gruppo Malacalza che si è aggiudicato una delle commesse dell’Iter, il super-reattore che dovrà dimostrare le potenzialità della fusione per produrre energia elettrica. Un progetto mondiale, estremamente avanzato, in corso di realizzazione a Cadarache in Francia, al quale l’Italia - che è assente dal nucleare "vecchio", da fissione - partecipa a testa alta. Oltre alle bobine superconduttrici di Asgsuperconductors/Malacalza, ci sono Ansaldo nucleare, Mangiarotti e Toso che hanno vinto la commessa per la fornitura della "camera da vuoto", il cuore del reattore. In tutto, le aziende italiane (anche Ocem e Simic) hanno conquistato 500 milioni di commesse su un miliardo messe a gara da Euratom, togliendosi lo sfizio di battere i tedeschi. Non sarebbe stato possibile senza la regia dell’Enea che ha consentito le qualificazioni e svolto un importante compito di raccordo.
Acciai speciali, superconduttori, saldature di altissima precisione. «Le aziende elettromeccaniche italiane sono riuscite a mantenersi ai massimi livelli di qualità al mondo e a poter competere da pari a pari nei programmi più avanzati come l’Iter», spiega al Messaggero Giovanni Lelli, commissario dell’Enea. «Ciò è dovuto sia alla vitalità delle nostre aziende, sia al fatto che negli ultimi 25 anni, nonostante l’Italia sia uscita dal nucleare da fissione, - prosegue - l’attività svolta dall’Enea.e la partecipazione del Paese ai grandi progetti internazionali, hanno consentito di mantenere qualità e competenze di fascia alta». Il piano di rientro dell’Italia nel nucleare è però in ritardo. «Sono stati fatti tanti passi avanti. Si è partiti bene ora - conclude Lelli - è importante continuare. Noi siamo dietro alle aziende per la certificazione di qualità e, con i nostri due reattori funzionanti, ci poniamo come principale Technical support operator dell’Agenzia nucleare. Le prime 281 assunzioni per rafforzarci sono state completate nel 2010, le ultime alla vigilia di Natale».
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