Francesco e i laici alleati nella lotta alla sofferenza

Dalla Rassegna stampa

La telefonata fra Papa Bergoglio e Marco Pannella, fra il capo della cattolicità e il grande laico anti-clericale, si è rivelata un avvenimento tanto eccezionale quanto privo di un seguito concreto, almeno in apparenza. E questo dice molto sul brodo mediatico in cui siamo immersi. Gli eventi, soprattutto quelli senza precedenti, vengono vissuti e digeriti nello spazio di pochi giorni, forse di poche ore. Siamo abituati a non stupirci più delle cose serie, anche se il pontefice che si fa i "selfie" con i fedeli solleva ondate di facile popolarità di cui beneficia la Chiesa che tenta di rinnovarsi. Ma il problema di come fondere valori laici e cattolici per dare una risposta alle tragedie della società contemporanea e anche - perché no? - alla crisi della democrazia come l’abbiamo conosciuta, ebbene quel problema non si risolve attraverso qualche scorciatoia.

Cinquanta o sessant’anni fa esistevano ancora gli "storici steccati" fra Chiesa e Stato, e la convivenza richiedeva estrema cura da entrambe le parti. Oggi gli argini sono stati travolti e il nuovo Papa, che giudica il proselitismo "una sciocchezza", vuole piacere a tanti, ma soprattutto ai non credenti, ai cultori della ragione, a quanti si raggiungono attraverso un ponte. Ma su cosa in realtà si realizza questo incontro di valori? Pannella, dopo la famosa telefonata, ha detto: «Abbiamo tanto in comune». In realtà non è proprio così, anche se nelle file dei radicali i cattolici non mancano.

Però qualcosa in comune c’è e riguarda la sofferenza del mondo moderno, laddove le istituzioni sono assenti o distratte. È questa la Chiesa di Bergoglio, sorta di "ospedale da campo del mondo moderno". E infatti il punto d’incontro con l’anti-clericale Pannella è la condizione carceraria in Italia: quel degrado insostenibile per cui il nostro paese è guardato con irritazione, se non con disprezzo, dalla comunità internazionale. Sembra irrisolvibile, la questione delle carceri: mancano i soldi, manca la volontà o il tempo. Manca sempre qualcosa. E infatti se ne parla poco o niente, anche dopo la telefonata papale. Ma è su questo terreno, o altri simili, che i nuovi cattolici e i nuovi laici possono ritrovare il senso della vita.

 

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