Fondi ai partiti, il governo «minaccia» un decreto

Dalla Rassegna stampa

ROMA. Palazzo Chigi richiama i partiti sul taglio dei finanziamenti e avverte che se il provvedimento non avrà il via libera nei prossimi giorni in Parlamento il governo scenderà in campo con un decreto legge ad hoc. Il pressing di Enrico Letta arriva in un momento cruciale per queste misure: entro il 15 luglio dovranno essere depositati presso la commissione Affari Costituzionali di Montecitorio gli emendamenti al ddl dell’Esecutivo, e da più parti si chiedono ritocchi. La tensione tra i partiti torna a salire, con il Pdl che riprende ad alzare i toni contro l’eliminazione di questa voce e il Pd che si divide, mentre il Movimento 5 stelle rilancia presentando una mozione, a prima firma di Emanuele Cozzolino, che prevede lo stop del pagamento della rata 2013 del finanziamento, che dovrebbe essere saldata il 31 luglio. Tra i dem, l’ala renziana spinge per la cancellazione mentre lo storico tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti, attacca a testa bassa il premier reo, a suo avviso, di «voler abolire i partiti» con l’annullamento dei finanziamenti. A Sposetti replica Boccia: «Sposetti ha il pregio di aver avuto sempre la stessa idea, ma sbaglia quando dice che Letta ha in mente un’azione contro i partiti, Letta ha in mente un’azione di trasparenza che non è contro i partiti» ma che consente al cittadino di «premiare il partito in cui crede».

A sostegno dei fedelissimi del «rottamatore» e dei 5 stelle arrivano i Radicali chiedendo però che venga appoggiato il referendum abrogativo in materia. È uno dei passaggi del dibattito del Comitato Nazionale di Radicali Italiani chiusosi questo pomeriggio a Roma con l’approvazione con 29 favorevoli e 6 astenuti della mozione presentata dal segretario Mario Staderini e dal tesoriere Michele De Lucia. Nella tre giorni si è discusso dei 12 referendum proposti dai radicali con la richiesta al ministro dell’Interno di «garantire le condizioni minime di praticabilità del campo democratico» sui referendum per l’autenticazione delle firme e alla Rai di garantire l’informazione sull’iniziativa. I Pidiellini affondano con Fabrizio Cicchitto che paventa il rischio di una democrazia parlamentare senza diritti con «l’abrogazione dei partiti» non più sostenuti dal finanziamento pubblico. Da qui la richiesta di una ulteriore riflessione su questo tema che viene condivisa da altri esponenti del Popolo della Libertà, come Elena Centemero che parla di «effetti punitivi» per i partiti dal provvedimento varato dal governo e ora all’esame del Parlamento.

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