«Flessibilità? Io, il simbolo italiano»

La sua faccia in prima pagina sull'Herald Tribune di ieri ha fatto di Luca Nicotra il simbolo dei precari italiani, nell'inchiesta del giornale americano sull'Italia che affronta la fine dell'impiego per la vita. Nicotra, 29 anni, tessera del Partito radicale in tasca, laurea in informatica (in 4 anni e mezzo) all'università di Pisa e alle prese con un dottorato di ricerca, sempre in informatica sempre a Pisa, iniziato nel 2007, in realtà, sembra molto impegnato. Dopo aver rinunciato alla carriera accademica («un mondo chiuso e privo di risorse»), è diventato segretario di Agorà digitale, l'associazione vicina ai radicali per la libertà della Rete, che ha contribuito a fondare nel 2009 e ora prepara le valigie per trasferirsi a Roma. Ma vorrebbe anche «creare una start-up tecnologica con alcuni amici». Il futuro «personalmente» non gli fa paura, anche se coglie «le difficoltà di una generazione, visto che il 30% dei giovani è disoccupato». O precario, come Claudia Vori, 31 anni, che ha cambiato 18 lavori da quando si è diplomata. La sua storia l'ha raccontata per la prima volta il blog del Corriere «La Nuvola del Lavoro» e ieri è stata ripresa anche dall'Herald Tribune.
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