"Ferragosto in carcere" Sepe aderisce all'iniziativa

Dalla Rassegna stampa

 

Anche l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe (nella foto), ha aderito all'iniziativa "Ferragosto in Carcere" raccogliendo la proposta dei Radicali Italiani. A renderlo noto è Luigi Mazzotta, segretario dell'associazione radicale "Per la Grande Napoli". Sua eminenza, che ha ricevuto in ritardo la lettera di invito, rispondendo a Mazzotta ha detto che a causa del ritardo non si è potuto organizzare per tempo. Comunque il cardinale ha espresso adesione «in ogni modo, all'iniziativa di solidarietà, che è in sintonia con quelle numerose promosse dalla nostra Diocesi». Più volte, infatti, il porporato ha visitato i detenuti nei due istituti penitenziari di Secondigliano e Poggioreale. Il cardinale ha anche istituito, a febbraio di ogni anno, una giornata di preghiera per i detenuti, giorno nel quale un gruppo di reclusi può uscire dai penitenziari per ascoltare la celebrazione eucaristica e riabbracciare la propria famiglia. Fin dal suo arrivo a Napoli l'arcivescovo non ha mai smesso di pregare per quelli che definisce «i fratelli più deboli» arrivando a concepire un progetto di reinserimento lavorativo per i detenuti che scontano la pena ed escono dal carcere. Un appello nel rendere più «umane» le carceri e per strappare dalle mani della camorra chi è recluso. Il cardinale Crescenzio Sepe chiama a raccolta le istituzioni per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. «Sono le istituzioni - ha precisato più volte l'Arcivescovo - a dover trovare il mezzo adatto affinché ciò si possa fare, ma non si deve mai mortificare e trattare in maniera disumana questi uomini e queste donne». Proprio la Chiesa di Napoli lo scorso anno si è fatta promotrice dell'associazione "Movimento unito Uomo nuovo" per creare un ponte tra chi è recluso e chi vive fuori dal carcere.
 

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