
18/08/10
Il Giornale di Napoli
Anche l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe (nella foto), ha aderito all'iniziativa "Ferragosto in Carcere" raccogliendo la proposta dei Radicali Italiani. A renderlo noto è Luigi Mazzotta, segretario dell'associazione radicale "Per la Grande Napoli". Sua eminenza, che ha ricevuto in ritardo la lettera di invito, rispondendo a Mazzotta ha detto che a causa del ritardo non si è potuto organizzare per tempo. Comunque il cardinale ha espresso adesione «in ogni modo, all'iniziativa di solidarietà, che è in sintonia con quelle numerose promosse dalla nostra Diocesi». Più volte, infatti, il porporato ha visitato i detenuti nei due istituti penitenziari di Secondigliano e Poggioreale. Il cardinale ha anche istituito, a febbraio di ogni anno, una giornata di preghiera per i detenuti, giorno nel quale un gruppo di reclusi può uscire dai penitenziari per ascoltare la celebrazione eucaristica e riabbracciare la propria famiglia. Fin dal suo arrivo a Napoli l'arcivescovo non ha mai smesso di pregare per quelli che definisce «i fratelli più deboli» arrivando a concepire un progetto di reinserimento lavorativo per i detenuti che scontano la pena ed escono dal carcere. Un appello nel rendere più «umane» le carceri e per strappare dalle mani della camorra chi è recluso. Il cardinale Crescenzio Sepe chiama a raccolta le istituzioni per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. «Sono le istituzioni - ha precisato più volte l'Arcivescovo - a dover trovare il mezzo adatto affinché ciò si possa fare, ma non si deve mai mortificare e trattare in maniera disumana questi uomini e queste donne». Proprio la Chiesa di Napoli lo scorso anno si è fatta promotrice dell'associazione "Movimento unito Uomo nuovo" per creare un ponte tra chi è recluso e chi vive fuori dal carcere.
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