Expo, Pisapia gela Boeri «Più deleghe? Vedremo»

Dalla Rassegna stampa

«È tutto da discutere». La tregua siglata sui terreni di RhoPero è fragile, fragilissima.

Giuliano Pisapia incontra la stampa dopo il faccia a faccia con Piero Fassino. Alla sua destra c'è proprio lui, Stefano Boeri, l'architetto-assessore protagonista del primo terremoto politico che per 48 ore ha scosso le fondamenta della nuova giunta e della nuova maggioranza di centrosinistra. Il sindaco sceglie poche frasi per inquadrare il tema dell'eventuale potenziamento delle deleghe del «suo» assessore: «È un tema tutto da discutere. Lo affronteremo con serenità anche con eventuali divisioni. Ma come abbiamo dimostrato ieri le divisioni possono essere sanate nell'interesse di Milano e del Paese». Come a dire: nulla è scontato. Anzi. In queste ore voci sempre più insistenti sussurrano che il mandato di trattare con le due società legate alla partita Expo - compresa la newCo di futura costituzione - sarà piuttosto affidato a personalità molto vicine al sindaco.

«Ieri è stato un momento importante - dice allora Pisapia davanti alla spianata di telecamere e taccuini - perché si è dato effettivamente il via a Expo, nel centrodestra in questi anni ci sono stati solo doppi stipendi e divisioni: da ieri è stato fissato un punto di partenza per dare il via alla manifestazione».

E Boeri? Almeno nelle dichiarazioni ufficiali, l'assessore alla Cultura aderisce alle posizioni del sindaco: «Nel nuovo modo di fare politica credo ci stiano delle discussioni molto chiare ed esplicite». Più sciolte, come è ovvio, le riflessioni affidate ai post su Facebook: «Devo trovare la posizione giusta in campo, giocare nel mio ruolo», confessa l'assessore, prima di riservare una stilettata al vicesindaco Maria Grazia Guida, che lo aveva criticato proprio per le esternazioni via web: «Anche nella comunicazione si confrontano due modi di far politica».

Su un punto i due (ex?) duellanti si dichiarano d'accordo: se ne riparlerà. Non subito. Oggi, per esempio, è in agenda un'altra riunione di giunta. Ma il tema delle deleghe non sarà all'ordine del giorno, almeno ufficialmente. Tutto, insomma, dovrebbe essere rimandato alla settimana prossima.

Rimangono le fibrillazioni interne alla maggioranza. A cui si aggiungono quelle dei promotori dei referendum ambientalisti. «Nella discussione in Consiglio bisognerà porre dei paletti alle possibili speculazioni sui terreni dopo il 2015. Contribuiremo con le nostre proposte al dibattito», dicono in coro il presidente Edoardo Croci (ex assessore della giunta Moratti), il radicale Marco Cappato e il verde Enrico Fedrighini.

Pisapia può invece incassare il rinnovato e pieno sostegno del Movimento Milano Civica: «Le critiche e le perplessità, sollevate anche da settori della maggioranza, sui rischi di cementificazione dell'area sono fuorvianti, dato che il futuro dell'area dipenderà esclusivamente dalla volontà e dagli indirizzi del Comune di Milano. L'assemblea costituente del movimento ritiene più che mai necessario, soprattutto in questa fase, ribadire il proprio sostegno e la propria fiducia, soprattutto, alle decisioni di valenza strategica che Giuliano Pisapia deve e dovrà assumere in questi primi mesi di governo della città».

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