Englaro: «Un grido di libertà» La Cei: «Un'opera su cui dibattere»

Dalla Rassegna stampa

Fa discutere ancora prima di arrivare nelle sale il film di Marco Bellocchio sul caso Englaro, accolto alla Mostra con 16 minuti di applausi. Si dividono i politici dei due schieramenti: da una parte le riserve dell'ex ministro del Lavoro Saccone dall'ex sottosegretario alla Salute del governo Berlusconi Roccella, dall'altra la replica dei radicali: «Straparlano di cose che non conoscono». Un'apertura su «Bella addormentata» arriva dalla «valutazione pastorale» della Cei, che definisce l'opera «complessa, problematica e opportuna per i dibattiti». E sul film dice per la prima volta la sua Beppino Englaro, il papà di Eluana, oggi a Udine protagonista di un dibattito pubblico con il regista. «Questo film non è ideologico, ma è un grido di libertà che sembra il grido di mia figlia. Hanno qualcosa di profondo che li lega: la libertà. Mentre lo guardavo, mi sono chiesto cosa avrebbe detto Eluana: "Marco, non sei grande, sei super!"'» ha raccontato a «L'Espresso». Un invito al Parlamento a promuovere un'indagine sull'eutanasia clandestina arriva dalla vedova di Welby, copresidente dell'associazione Coscioni: «Non possiamo aspettare i Bellocchio di turno per tornare a parlare di eventi così drammatici».

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