«Energie rinnovabili l'Italia non perda il vantaggio acquisito»

Mentre l'Onu scandisce il 2012 come l'anno dell'energia sostenibile, dalla comunità scientifica italiana si alza forte un appello al Governo perché metta nero su bianco «un Piano nazionale» che «salvi il vantaggio tecnologico conquistato dall'Italia nelle rinnovabili» e «lanci il Paese nella corsa alla green economy». L'appello all'esecutivo di Monti arriva ad una settimana dalla presentazione ufficiale, il prossimo 16 gennaio ad Abu Dhabi, dell'International Year for Sustainable Energy for All dell'Onu. «Il Governo deve agire ed in fretta. I ministeri dello Sviluppo Economico, dell'Istruzione, Università e Ricerca e dell'Ambiente, tutti e tre insieme, dovrebbero istituire una Commissione interministeriale per concretizzare un piano nazionale per la green economo, la vera strada che potrebbe portare il Paese anche fuori le secche di una recessione», afferma il fisico nucleare Valerio Rossi Albertini, ricercatore dell'Istituto di Struttura della materia del Cnr e autore, con il geologo Mario Tozzi, del saggio «Il Futuro dell'Energia».
«Nel 2011, l'Italia si è posizionata come primo mercato mondiale per i pannelli fotovoltaici ma, se non mettiamo a fattore comune tutte le eccellenze italiane, rischiamo di annullare i nostri primati» afferma ancora Rossi Albertini ricordando che «l'Italia delle rinnovabili, sempre lo scorso anno, è passata dal 3 al 4% della produzione di energia elettrica da fotovoltaico e ha raggiunto, in questo settore, il secondo posto in Europa, preceduta solo dalla Germania. Sono conquiste che non possiamo vanificare». «Al nostro Paese serve uno scatto di reni ed un piano nazionale energetico senza il quale rischiamo di perdere questo vantaggio e rimanere indietro nella competizione internazionale» avverte Rossi Albertini, docente di Chimica e Fisica dei materiali dell'Università La Sapienza di Roma.
© 2012 la Gazzetta del Mezzogiorno. Tutti i diritti riservati
SU