Elogio del vecchio "folle" che torna verso il Cav

L'abbiamo guardato tutti il video in cui il vecchio leone Marco Pannella era costretto a subire gli insulti, gli sputi e i lanci di uova di quella parte del corteo di "idignados" italioti che, secondo la vulgata propagandata dai cronisti di "Sky Tg24", sarebbero stati dei "pacifici manifestanti" in una manifestazione rovinata "da poche centinaia di black bloc". In realtà se si guarda attentamente ai giovinastri che gli dicevano "pezzo di merda" e "venduto", insieme a quei vigliacchi più anziani, si noteranno alcuni di loro, perfettamente amalgamati agli altri, con tascapane da cui sporgono caschi e bastoni. Insomma i cosiddetti black bloc, non erano caduti da Marte. Ma stavano in mezzo ai "pacifici manifestanti" con bandiera di Rifondazione che insultavano Pannella urlandogli le frasi orecchiate il giorno prima nei Tg e proferite da Rosy Bindi. Quindi, se la violenza è l'uovo, la sinistra, anche parlamentare, è stata la chioccia che lo ha covato sottobanco. Bordin domenica mattina aveva genialmente commentato sul "Riformista" l'indignazione di repertorio nelle facce dei maggiorenti del Pd, subito dopo il voto in aula di tre giorni prima, paragonandoli ai soggetti di un quadro di Guttuso. Etichettando la Melandri come "una signora di Roma Nord a cui tardano a liberare il tavolo da Celestina". Ovvia quindi la strategia di smarcamento di Pannella dal Pd: il leone Marco ha già capito che questi "buoni a niente" non prevarranno facilmente sui "capaci di tutto" del fronte berlusconiano. E che, pure se ci dovessero riuscire, non faranno seguire riforme sulla giustizia, né amnistie, né niente di niente. Occuperanno solo le poltrone di governo e sottogoverno, come già nel 2006. Molto più facilmente però, basteranno un paio di altre manifestazioni come quella di sabato a Roma per garantire all'Italia un nuovo governo Berlusconi fino al 2018. Pannella per rimarcare la propria diversità è andato in piazza a sfidare questa plebe (anzi questa "etnia" politica, uguale e contraria a quella padana di Pontida, che crede che la manifestazione "è la loro") con la bava alla bocca. Il tutto dimostrando un coraggio al limite della follia. Di cui oggi non possiamo che fare l'elogio.
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