Il dramma dell'eutanasia in «Vita»

Dalla Rassegna stampa

Un padre, una madre, una figlia. Un incidente stradale e il tempo che si ferma. Tutto l'amore del mondo e tutto il dolore del mondo. Il conflitto di una famiglia diventa rappresentazione del dissidio di un Paese intero nello spettacolo «Vita», scritto e diretto da Angelo Longoni, dal 28 ottobre al 6 novembre al Teatro Belli, con protagonisti Pamela Villoresi, Emilio Bonucci e Eleonora Ivone.

Angelo Longoni, dopo laficdon «Il campione e labmiss», da poco andata in onda su Raiuno, e i successi teatrali che hanno girato l'Italia negli ultimi due anni come «Testimoni» e «Col piede giusto», presenta il suo nuovo lavoro che riguarda una tematica scottante come l'eutanasia.

«L'Italia, forse più di ogni altro Paese occidentale, è il luogo della separazione netta dei concetti, delle idee e delle convinzioni in modalità di parte, spesso semplificate e superficiali - ha dichiarato Longoni Anche nelle recenti e tragiche vicende di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welby, il popolo italiano, insieme ai suoi rappresentanti politici, si è diviso in due metà contrapposte e incompatibili: da una parte le accuse di assassinio, dall'altra quelle di tortura di corpi inermi e senza futuro. In mezzo alle due posizioni quasi il nulla. In "Vita" si racconta questo conflitto come se fosse interno ad una famiglia. Al centro una donna la cui esistenza si è sospesa a causa di un incidente stradale, vicini a lei il padre intenzionato a liberarla dallo stato vegetativo permanente nel quale giace e la madre invece ferma nel difenderne la vita in ogni caso e a ogni costo. Due realtà inconciliabili, esattamente come quelle di una popolazione che si è divisa in due metà, due genitori spezzati, due personaggi simbolo. Tre voci che compongono una partitura di sentimenti, di ricordi e di riflessioni, in un flusso poetico che racconta la vita in tutte le sue espressioni: il dolore, la gioia e, soprattutto, l'amore».

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