Dissidente cubano muore dopo le botte della polizia

Brutalmente picchiato dalla polizia durante la manifestazione di protesta di giovedì nella città di Santa Clara, un dissidente cubano, Juan Wilfredo Soto, 46 anni, è morto ieri per i danni subiti al pancreas. È stato un altro dissidente, Guillermo Farinas, a denunciare il fatto chiedendo una condanna internazionale per l'aggressione.
«Questo omicidio non resterà impunito», ha detto all'agenzia Ap, aggiungendo di non aver visto il certificato di morte ma di sapere che Soto - uno dei 134 sostenitori dello sciopero della fame di protesta portato avanti da Farinas l'anno scorso - aveva problemi cardiaci e soffriva di diabete.
Le autorità cubane non hanno commentato né gli incidenti a Santa Clara né la morte del dissidente. Elizardo Sanchez, coordinatore della Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, ha confermato il pestaggio da parte della polizia: «Non riteniamo che avessero l'intenzione politica di ucciderlo, ma l'hanno massacrato di botte mentre gridava slogan contro il governo, e i danni subiti possono averlo portato alla morte».
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