Diritti dei malati: ecco le mie dieci verità

Dalla Rassegna stampa

Io penso che il diritto di... avere dei diritti sia stato, nella storia della medicina, una delle rivoluzioni più profonde e più democratiche. Sono state importanti certamente quelle della genetica, delle tecnologie e nanotecnologie, dei trapianti, delle staminali, che hanno cambiato il volto alla medicina, ma è quella etica la rivoluzione che, negli ultimi decenni, ha posto il malato al centro delle cure e degli ospedali, trasformandolo da destinatario passivo di terapie e sperimentazioni in una persona titolare di diritti inalienabili e in grado di esercitarli. Per me sono dieci i punti fondamentali del Codice etico che dovrebbero essere sempre rispettati. E da anni li ho scritti in un tabellone che sta appeso ben visibile nello studio dove visito i malati. Si ispirano a una moderna visione del rapporto tra medico e paziente, che tende a cancellare quel rapporto paternalistico che non è più sufficiente a dare dignità al malato. Ne faccio una sintesi partendo dal diritto più rilevante, quello di poter avere cure scientificamente valide e non, come spesso è accaduto e accade, essere oggetto di terapie prive di sperimentazione scientifica. Altri diritti riguardano l’informazione: avere un secondo parere medico, conoscere la verità sulla propria malattia, essere informati adeguatamente sulle terapie che vengono praticate e darne il consenso preventivo. Ma c’è anche il diritto di rifiutare le cure, come prevede l’articolo 32 della Costituzione, soprattutto se queste terapie diventano un accanimento senza speranza, e così il diritto di esprimere le proprie volontà anticipate riguardo al momento così delicato del fine vita; è la possibilità di stilare il testamento biologico ma soprattutto di vederlo rispettato per non vivere una condizione vegetativa senza dignità. Come altrettanto fondamentale è il diritto di non soffrire, e di poter utilizzare i farmaci che mitigano le sofferenze inutili. E gli ultimi due "comandamenti" del mio personale decalogo etico, che riassume tutti gli altri, sono il diritto alla privacy e quello di avere in ogni momento, soprattutto durante una degenza ospedaliera, rispetto e dignità. Perché ancora oggi molti ospedali sono gestiti come una specie di prigione, con l’”ora di visita” per i parenti.

 

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