«Deve finire l’era dinastica dei dinosauri della finanza»

Dalla Rassegna stampa

Nel Veneto i dinosauri delle Fondazioni bancarie sono quattro e guidano altrettanti forzieri dei risparmi dei veneti. Alcuni sono insediati sulle loro poltrone da venticinque anni. «Un blocco dinastico che condiziona la politica e le scelte amministrative» denuncia Diego Bottacin, capogruppo di Verso Nord, che ospita insieme ai consiglieri regionali Sandro Sandri, Santino Bozza e Giovanni Furlanetto la presentazione della iniziativa radicale «Sbanchiamoli» per cacciare i partiti dalle banche.

«Un intreccio che fa male alle banche e che fa male al territorio» denunciano Valerio Federico, tesoriere dei Radicali italiani e Alessandro Massari, membro della direzione del partito della rosa nel pugno. I Radicali chiedono di separare l’attività delle fondazioni bancarie, guidate dai partiti, dalle banche: «Attraverso questa proposta offriamo a Matteo Renzi un’occasione per rottamare la vecchia politica – spiega Valerio Federico – alla Regione chiediamo di svolgere un ruolo attivo nello spezzare questo intreccio». Nel Veneto i dinosauri delle Fondazioni sono quattro. Nel tempo hanno contribuito a realizzare ospedali, auditorium, iniziative immobiliari e culturali: un contropotere che spesso ha dato «ordini» alla politica, condizionando le scelte urbanistiche e politiche delle città.

Alla presidenza della Fondazione Cariparo è insediato Antnio Finotti, classe 1928, rodigino di Loreo, passato dalla carica di direttore generale della banca,dal1977,alla carica di segretario generale della Fondazione, dal 1997, a quella di presidente della Fondazione Cariparo, dal 2003. Molto più longevo è l’avvocato trevigiano Dino De Poli, classe 1929, dal 1987 ininterrotamente in sella alla Cassa- marca di Treviso, di cui è padre e padrone assoluto. Alla presidenza della Fondazione Cariverona siede dal 1993 l’ingegnere Paolo Biasi, classe 1938, considerato il vero signore scaligero. Nel capoluogo del Veneto Giuliano Segre, classe 1940, è presidente della Fondazione di Venezia dal 1987:ventiquattroanni.

«Un sistema che va schiodato» denunciano i Radicali italiani, «non solo perché i costi degli organi sociali e della struttura pesano moltissimo sulle erogazioni: a Venezia – denuncia Alessandro Massari – è stato modificato il codice etico per consentire al presidente di conservare il posto; a Verona negli ultimi dieci anni si è volatilizzato il 60% del patrimonio e la gestione è disastrosa; a Padova il presidente è un 84enne che mostra una gerontocrazia di potere senza precedenti. A Treviso il presidente ha chiesto il salvataggio della Fondazione ricevendo solo rifiuti». I quattro uomini d’oro, nel tempo, hanno gestito il sistema delle erogazioni sul territorio usando i dividendi provenienti dalle banche di cui detengono piccoli pacchetti di controllo. «Cariverona investe il 45% - aggiunge Valerio Federico - in azioni Unicredit, la Cariparo addirittura il 55% in Intesa Sanpaolo». Le due Fondazioni maggiori hanno distribuito sul territorio nel 2012 111 milioni nel 2012 (Cariverona)e 48,7 milion i(Ca- riparo).Ma i loro bilanci accusano perdite e svalutazioni per milioni di euro. Minori le quote distribuite dalle Fondazioni di Venezia e dalla Cassamarca di Treviso.

 

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