Il Dalai Lama cittadino onorario domani il voto in Consiglio

È stata firmata da tutti i capigruppo e, dopo essere rimasta per settimane nel cassetto, sbarcherà in aula domani: è la delibera con cui il Consiglio comunale deve concedere la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Un segnale di riconoscimento per la massima autorità religiosa dei buddisti, che martedì prossimo arriverà a Milano per una tre giorni di incontri. Un documento (finora) bipartisan. Che nelle ultime ore, però, sta agitando i partiti, già alle prese con l'alta tensione dovuta al bilancio.
Nel 2007 Letizia Moratti non ricevette ufficialmente il premio Nobel per la pace a Palazzo Marino: fu lei ad andare a salutarlo al Palasharp, luogo della conferenza pubblica. Compromesso per non incrinare i rapporti con la Cina. Allora la posta in gioco era l'imminente voto per conquistare Expo. Questa volta, si cambia. Giuliano Pisapia martedì aprirà le porte del municipio per incontrarlo. Ed è allora che dovrebbero essere consegnate al Dalai Lama le "chiavi" della città. Anche stavolta, però, i timori per possibili reazioni del colosso asiatico hanno iniziato a insinuarsi tra le forze politiche. Tanto che, nel vertice dei capigruppo che ieri avrebbe dovuto decidere quando discuterne, sono arrivati inviti alla cautela. Alla fine, dicono a Palazzo Marino, il voto arriverà. Ma il Radicale Marco Cappato avverte: «Mi auguro che le difficoltà non preludano a sorprese d'aula». Nessuno, insomma, pensi di tirarsi indietro. Il Pdl Masseroli è diplomatico: «Grande stima per la persona e perii suo ruolo religioso, ma da parte nostra dovrà esserci anche grande attenzione per ogni equilibrio istituzionale». Carmela Rozza del Pd si limita a dire: «Ho solo chiesto che non si utilizzino sedute dedicate al bilancio». Domani si vota.
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