Per la crescita in Europa e contro i nuovi nazionalismi

Dalla Rassegna stampa

Nel momento in cui tanti guardano all'Europa con incertezza o distacco, nel momento in cui l'Europa non sembra più capace di realizzare la promessa di una società giusta, nel momento in cui molti temono per i loro posti di lavoro, per i loro risparmi, per il loro futuro e per quello dei loro figli, noi, capi di Stato di nuovi e vecchi Stati membri dell'Unione europea, di Paesi con esperienze, tradizioni e mentalità diverse, vogliamo trasmettere un messaggio di incoraggiamento. Noi supereremo questa grave crisi economica e finanziaria.
Rendiamoci conto di quale prezioso dono sia il fatto che gli Stati dell'Unione Europea vivono in pace e libertà da oltre 60 anni. Il premio Nobel per la pace all'Unione Europea è un incoraggiamento per noi, e ci incita a far avanzare ancora di più l'Europa: l'Europa deve essere all'altezza delle sue responsabilità e agire unita nel mondo.
Opponiamoci con forza ai reciproci risentimenti e ad ogni ricaduta in visioni ristrette e nazionalistiche. Solo restando uniti saremo in grado di affrontare le sfide del mondo globalizzato.

Riconosciamo che la solidarietà è inestricabilmente legata al rispetto di impegni condivisi e regole comuni.
Rafforziamo la legittimità democratica del processo decisionale dell'Unione Europea e continuiamo a lavorare nella direzione di un'autentica Unione Politica.
Riaffermiamo la nostra comune convinzione che un investimento mirato nella crescita sostenibile è il modo migliore per mantenere la prosperità e la stabilità nel nostro Continente. In questo contesto diamo rilievo al prossimo Consiglio Europeo che negozierà il Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020.
Sottolineiamo l'importanza della politica di Allargamento dell'Unione Europea, che continua a far progredire la democrazia e i diritti umani così come a rafforzare la pace e la prosperità.
Apprezziamo il valore del pluralismo e della diversità linguistica e culturale, che è un segno distintivo delle nostre società e dei nostri stili di vita.

Diamo una effettiva priorità all'istruzione, alla scienza e alla ricerca, come condizioni indispensabili per assicurare la prosperità e un futuro luminoso ai nostri figli e nipoti.
Più di 60 anni fa, alla fine della Guerra Mondiale, il nostro continente era in rovine. Morte, distruzione e un'indicibile sofferenza avevano colpito la vita di milioni di persone. Dopo la fine della guerra, sforzi di ricostruzione senza precedenti ebbero inizio nei Paesi occidentali del nostro Continente, mentre i cittadini dell'Europa centrale e orientale furono costretti a vivere sotto regimi totalitari.
Più di 20 anni fa, le persone che scesero in strada nell'Europa centrale e orientale dimostrarono la forza dell'aspirazione alla libertà, che sin dagli albori era stata fondamento della nostra Europa.
Traiamo ispirazione dalla forza di coloro i quali ricostruirono l'Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, di quelli che vi si unirono più tardi e di coloro che combatterono per la libertà, la giustizia e l'autodeterminazione nel 1989-90. Tutti insieme raggiunsero qualcosa di straordinario e ci hanno insegnato ad avere fiducia nelle nostre possibilità.

Riflettiamo sulla nostra creatività, sulla nostra forza economica e sulla nostra cultura politica, che comprende il confronto ma che non sfocia nel conflitto, e ha piuttosto creato una positiva cultura del consenso.
Non rinunciamo a costruire una reale sfera pubblica europea. Guardiamo in particolare alle idee e all'impegno delle generazioni dei più giovani Europei.
Ogni generazione è posta dinanzi alle sue sfide. Facciamo fronte alle nostre!

 

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