Il coordinatore Pdl resta appeso al voto della Lega Nord

Dalla Rassegna stampa

I riflettori della Giunta per le Autorizzazioni della Camera oggi saranno puntati tutti sulla Lega. L'organismo è composto da 21 deputati. Nove, oggi o al massimo domani, si dovrebbero esprimere contro l'autorizzazione all'arresto. Si tratta di Sisto Cassinelli, Bianconi, Costa, Leone, Paniz e Santelli del Pdl; Pepe del Misto; D'Anna di Popolo e Territorio. Attesi gli interventi del Radicale Maurizio Turco e dei leghisti Follegot e Paolini mentre già si sono detti favorevoli all'arresto di Cosentino gli esponenti di Pd, Terzo polo e Idv.

Giovedì scorso l'esponente del Carroccio Luca Paolini si era limitato a chiedere all'ex sottosegretario se «abbia mai chiesto di essere sentito dai magistrati sulla vicenda». L'onorevole Cosentino ha ribadito, come da resoconto pubblicato dal sito della Camera, «di averlo fatto già a partire dalla vicenda che lo ha interessato nel 2009 ma senza successo». Quanto alla nuova richiesta di arresto, «il relativo provvedimento gli è pervenuto solo da pochi giorni e i suoi difensori sono in procinto di avanzare la domanda di presentazione per dichiarazioni spontanee». Dunque, l'ago della bilancia saranno Turco, Paolini e Pepe che dovranno esprimersi sull'esistenza o meno di "fumus persecutionis". «Viene pedissequamente ripetuto un quadro accusatorio - si legge nella relazione del deputato Pdl Maurizio Paniz nel capitolo dedicato appunto al "fumus" - che già aveva portato alla richiesta di misura cautelare in carcere nel 2009; le dichiarazioni dei collaboratori vengono elevato al rango di prove; sono utilizzate intercettazioni dirette dell'utenza di Cosentino; non viene considerato che non ci sono contatti diretti tra Cosentino e le persone interessate all'operazione commerciale enfatizzando solo l'intervento presso i vertici dell'Unicredit; non esiste una sola prova della partecipazione diretta all'iniziativa commerciale; non viene indicata una sola esigenza cautelare specifica per l'esecuzione della così grave misura cautelare richiesta». Per tutto ciò il relatore Paniz ha proposto che non venga autorizzata l'esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Nicola Cosentino.

Nella sua difesa, il coordinatore del Pdl ha affermato che i magistrati hanno commesso «numerosi e incredibili errori» che rappresentano «altrettante incomprensibili anomalie del corretto iter di lettura e valutazione dei materiali investigativi». L'interpretazione degli inquirenti «si fonda non su di un mio "fare" ma su di un mio presunto "essere" referente politico del clan» dei casalesi.

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