Contro la «Downtown Abbey Economy» meglio mettere in campo idee liberali

Dalla Rassegna stampa

Un mondo di aristocratici e servitori: è quello che teme Larry Summers, economista tra i più intelligenti, ex segretario al Tesoro americano nell’Amministrazione Clinton, ex presidente della Harvard University. In un commento pubblicato ieri sul quotidiano Financial Times, ha scritto che l’effetto cumulativo della quota crescente di reddito prodotto che va ai profitti e la quota calante che va al lavoro, e dunque la disuguaglianza crescente tra l’1% più ricco e il resto della società, «è che gli Stati Uniti possono facilmente essere sulla via di diventare una Downton Abbey economy». Una nuova categoria socioeconomica tratta direttamente dalla serie televisiva di enorme successo in Gran Bretagna e America, appunto Downton Abbey, dove si intrecciano la storia della famiglia aristocratica Crawley e quella della sua schiera di servitori, un secolo fa.

Al di là della brillante definizione usata per definire uno dei problemi più discussi del momento, la crescente divaricazione dei redditi tra i pochissimi più ricchi e il resto, nella sua analisi Summers tocca un punto importante. Dice che per affrontare la disuguaglianza in aumento non servono politiche pubbliche che si limitano a ridurre (con tetti alle entrate o con più tasse) i guadagni della fascia più ricca della popolazione: «Devono anche innalzare i redditi della classe media e dei poveri». Propone ad esempio di chiudere le scappatoie fiscali che solo i più ricchi possono utilizzare, per abbassare le tasse agli altri. Soprattutto, invita i liberali a trovare soluzioni, nella convinzione che il problema non sparirà da solo e che sia meglio trattarlo con soluzioni di «libero mercato». Il dibattito non è interessante solo per gli Stati Uniti ma anche per l’Europa: il fenomeno della disuguaglianza crescente è simile e, soprattutto, è destinato a crescere allo stesso modo via via che le macchine - il digitale e i robot - sostituiscono il lavoro umano. Servono idee, prima che la «Downton Abbey Economy» provochi risposte autoritarie.

 

© 2014 Corriere della Sera. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: "Gli stati nazione hanno fallito nel governo dei grandi fenomeni in corso quali l’immigrazione, le crisi economico-finanziarie, i cambiamenti climatici e il terrorismo internazionale. Il regionalismo italiano ha prodotto spesa...
Sabato 8 ottobre a Roma alle ore 16 ci ritroveremo in Piazza Mazzini e marceremo fino a Castel S. Angelo per un società aperta e per lo Stato di Diritto, con Emma Bonino, insieme ai rappresentanti di molti popoli oppressi nel mondo. Con questa iniziativa vogliamo porre l’attenzione sul pericoloso...
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma   "L’emendamento della maggioranza sulle concessioni balneari, presentato nell’ambito del decreto enti locali, è dannoso poiché espone l'Italia al rischio di una nuova...