Continua la saga del "papello"

Una nuova puntata, non ancora conclusa mentre sto scrivendo, della famosa saga del "papello".
La sceneggiatura è sempre di Massimo Ciancimino che, pur gravato dalle imputazioni di calunnia e detenzione di esplosivi, prosegue il suo dialogo con le procure e si è ricordato un nuovo particolare: il papello con le richieste allo Stato da parte della mafia potrebbe essere custodito da Lino Jannuzzi, giornalista da sempre critico con i magistrati antimafia ed ex parlamentare berlusconiano. E così ieri mattina una squadra di otto agenti antimafia si è presentata a casa dell'ultraottantenne giornalista per perquisirla, mentre il sito del Fatto ragguagliava i suoi lettori in esclusiva descrivendo la casa come «una specie di archivio, piena di libri, documenti, agende di grande interesse». Detto così sembra il covo di via Montenevoso, in realtà è la casa di un giornalista che fa inchieste dai tempi del Sifar Perché Jannuzzi sostiene Ciancimino jr che era un frequentatore di casa di suo padre, il che può essere possibile anche se l'ex sindaco di Palermo era stato più volte duramente attaccato dal giornalista. Resta da capire secondo quale logica il prezioso documento sarebbe stato affidato proprio a lui. E perché i giudici di Caltanissetta siano convinti che Jannuzzi non l'avrebbe pubblicato.
Intanto gli agenti sfogliano le “Prime edizioni” di Balzac nella casa archivio alla ricerca del papello. La saga continua, ma perfino i lettori web del Fatto cominciano a dubitare.
© 2011 Il Riformista. Tutti i diritti riservati
SU