Colle in campo, Pannella accetta le cure

Rischia danni irreparabili. E un po' ha ceduto. Dopo dieci giorni di sciopero della fame e della sete contro il sovraffollamento delle carceri e l'amnistia, Marco Pannella ha accettato una terapia di reidratazione tramite flebo. E le sue condizioni sono lievemente migliorate. Anche se il leader radicale non ha ripreso a bere. Pannella, ricoverato da alcuni giorni in una clinica romana, ha deciso di sottoporsi alla terapia prescritta dai medici dopo un malore nella nottata di ieri. «Vediamo di salvare questa vita per salvare quella delle migliaia di persone che soffrono in carcere in una situazione di illegalità», ha detto Pannella.
La sua decisione è stata accolta con sollievo dal capo dello Stato Giorgio Napolitano che in una nota è tornato a richiamare l'attenzione di tutti sull'urgente necessità di affrontare con «senso di responsabilità, umanità e civiltà costituzionale» la «vergognosa realtà carceraria che marchia l'Italia». Lo ha fatto confermando l'attenzione, la sensibilità e il rispetto, personalmente espressi a Marco Pannella in più occasioni per le sue battaglie civili «perché siano affrontate con forza le questioni del sovraffollamento delle carceri e della condizione dei detenuti». Nell'occasione, al di là delle incomprensioni con Pannella sulle condizioni politiche e parlamentari per l'adozione di "provvedimenti clemenziali", Napolitano ha ribadito l'esigenza che «non sia vanificato almeno il lavoro compiuto dal Parlamento sul provvedimento per l'introduzione di pene alternative alla detenzione in carcere».
Un ddl, calendarizzato oggi in commissione al Senato, che il presidente di palazzo Madama, Renato Schifani, a dispetto dei tempi strettissimi, vorrebbe portare «in dono» a Pannella, «figura storica, che merita rispetto». Per l'approvazione si batte anche il ministro della Giustizia Paola Severino, che su Radio 24 ha detto: «Abbiamo bisogno di Marco Pannella vivo. Lo considero una persona eroica. Io e lui abbiamo un obiettivo comune, quello di rendere il carcere un luogo umano in cui far scontare la pena. Stiamo cercando di raggiungerlo - ha proseguito il Guardasigilli - attraverso strade diverse, lui con una richiesta costante di amnistia, io, non essendoci in parlamento la maggioranza necessaria per vararla, con leggi come quella sulle misure alternative al carcere, che mi auguro possa essere l'ultimo atto di questa legislatura».
All'obiezione dei Radicali secondo i quali questa legge riguarderebbe solo 254 persone, lo 0,3% dei 66.500 detenuti che affollano le carceri italiane, Severino ribatte: «Abbiamo dati diversi, il relatore di questo provvedimento alla Camera dava un numero di 1.200 detenuti l'anno che possono essere raggiunti da queste misure alternative (messa alla prova e domiciliari, ndr). I dati del Dap mi parlano di 2.819 ingressi ogni anno per reati puniti con pena massima fino a 4 anni, cioè quei soggetti che ne potrebbero beneficiare».
Intanto, anche se le condizioni di Pannella sono migliorate, secondo i medici non è possibile valutare ancora «il grado di reversibilità» dell'attuale insufficienza renale. E forse oggi potrebbe essere necessaria una dialisi. Pannella aveva lanciato nei giorni scorsi un appello a nomi eccellenti del mondo dello spettacolo e della cultura, come Vasco Rossi e Roberto Saviano, a candidarsi nelle liste «amnistia, giustizia, libertà». Ma le adesioni non sono arrivate. E lui continua a non bere. Saviano ha motivato così su facebook il forfait: «Marco, io mi preoccupo per le tue condizioni e mi occupo del mio Paese come so fare: scrivendo e raccontando».
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