Clandestinità, Grillo sconfessa i suoi

Dalla Rassegna stampa

Contrordine: la clandestinità deve restare reato. E durata lo spazio di una notte la virata garantista sulla legge Bossi-Fini, proposta in un emendamento in commissione Giustizia al Senato dal Movimento 5 Stelle e passata con parere favorevole del governo. Ieri era già tutto un precisare e sconfessare. Mentre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, saliva al Colle per un colloquio con il capo dello Stato relativo alla politica dell’immigrazione, ai profughi e al dibattito sulle carceri. Temi affrontati da Napolitano in mattinata anche con l’M5S. La frenata più brusca è stata quella di Beppe Grillo. L’abolizione del reato di clandestinità «non era nel programma», ha twittato in mattinata in coppia con Gianroberto Casaleggio. Ricordando agli autori dell’emendamento che «l’eletto portavoce del M5S ha come compito l’attuazione» del programma, non è un «dottor Stranamore». E «leggi di rilevanza sociale non previste» devono essere «prima discusse in assemblea e quindi proposte all’approvazione del M5S attraverso il blog.

E ancora, al crescere delle proteste via web («state diventando leghisti?»): «Lo avessimo proposto nel programma avremmo avuto percentuali da prefisso telefonico». Fino all’ultimativo: «lo e Gianroberto la pensiamo così». Un clima che, a sentire i Cinquestelle, si sarebbe fatto meno teso nell’assemblea plenaria, dove si è deciso un confronto con Grillo da tenersi a breve. Esultano per i dissidi interni del M5S altri partiti. A cominciare dalla Lega, censurata ieri per una «bagarre» in Aula anti depenalizzazione della Bossi- Fini. Provoca Roberto Maroni: «Adesso il M5S voti il nostro emendamento che ripristina il reato». Festa rovinata nel Pdl dalle proteste piovute sul «sì» del sottosegretario alla Giustizia in quota al partito, Cosimo Ferri. E la linea politica? II ministro Anna Maria Cancellieri si tiene alla larga dalle polemiche. Ma sarebbe irritata per i pareri di Ferri: un altro «sì» alla depenalizzazione della coltivazione degli stupefacenti (passato) e un «mi rimetto alla commissione» per il possesso senza limiti della droga per uso personale (respinto). Intanto il ministro allo Sviluppo Flavio Zanonato anticipa: «Su questi temi si possono creare maggioranze difformi». Così, il pdl Fabrizio Cicchitto invoca: «Non si trasformino le emozioni in formule legislative». E il pd Luigi Zanda insiste: «La commissione ha avviato un percorso che porterà al l’abolizione del reato di clandestinità».

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