Chiudere Cie di S.Maria Capua Vetere

Lunedì 2 maggio, al seguito dei senatori Annamaria Cartoni (Pd) e Mario Perduca (Radicali), siamo entrati nel Centro di identificazione ed espulsione di S.Maria Capua Vetere dove sono recluse 102 persone di nazionalità tunisina. Già con una posizione fortemente critica verso il ricorso a luoghi del genere per gestire un'emergenza umanitaria, abbiamo constatato insieme agli altri visitatori che nel Cie in questione la situazione è oltre ogni tollerabilità in termini di diritti umani e di condizioni igienico-sanitarie. Così, in collaborazione con la Rete antirazzista campana e il Centro sociale Ex Canapificio di Caserta, abbiamo scritto una petizione al ministero dell'Interno per la chiusura del Cie di S. Maria Capua Vetere e per un trattamento democratico delle persone li segregate. La petizione è sottoscrivibile al sito www.firmlamo.it/liberimigranti. Con tale petizione si chiede: l'immediata chiusura del centro al fine di riservare un trattamento democratico delle persone lì senza motivo detenute e cessare l'umiliante situazione che, lungi dall'affrontare l'emergenza attuale, sta soltanto creando un assurdo meccanismo di uomini trasformati in bestie e in aguzzini. La valutazione equa, condotta caso per caso da parte degli organi incaricati, del riconoscimento di protezione umanitaria per le 102 persone recluse con un'illecita procedura che viola l'art. 13 della Cost. Chiediamo inoltre che la stessa disposizione di chiusura venga estesa agli altri Cie in cui i profughi della recente emergenza del Nordafrica sono reclusi senza le necessarie condizioni igieniche e sanitarie e senza il rispetto delle procedure previste dalla legge.
(Maurizio Braucci, Goffredo Fofi, Alessandro Leogrande e Roberto Saviano)
© 2011 Il Manifesto. Tutti i diritti riservati
SU