Chiamati "traditori" per il bene comune

Rosy Bindi apostrofa di traditori e stronzi la pattuglia dei Radicali in Parlamento per aver osato di essere stati presenti in aula il 14 ottobre in occasione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio. La delegazione Radicale ha deciso di partecipare per rispetto del ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio, ritenendo che chi si candida a governare dovrebbe fare altrettanto soprattutto in un Paese dove da sessant'anni si violano costantemente i principi fondamentali dello Stato di Diritto. Diversamente, quelli eletti nel PdL che sono trasmigrati in altri partiti o hanno formato gruppi che si sono affiancati con l'opposizione o con i così detti centristi di Casini&co o furbescamente si sono parcheggiati nel gruppo misto, in attesa di cogliere qualche tornaconto personale lo hanno fatto per il bene del Paese. Se è vero, dimettetevi da parlamentari, rinunciate allo stipendio e al vitalizio e andate tra la gente a fare politica, confrontandovi con l'elettorato che vi ha votato e avete tradito. Il processo di beatificazione al tradimento è iniziato con quei due fenomeni di Gianfranco Fini e Italo Bocchino, subito osannati dal popolo di sinistra, come fossero i liberatori del Santo Sepolcro della democrazia e dei diritti (loro due ex fascisti).
Bocchino dopo una scorpacciata di presenze a Ballarò, alla 7 e altre trasmissioni è finito a fare il portaborse di Casini. Poi si è aperta una lunga fase del doppio giudizio, in cui i postcomunisti hanno l'indiscusso copyright. Se il parlamentare esce dal partito dove ha avuto il consenso degli elettori e va ad accrescere le file dell'opposizione è la tardiva illuminazione di scegliere la parte giusta, se fa il cammino opposto è un venduto che si è fatto comprare. La fotocopia di un rituale antico volto ad inquinare il volto solare del consenso. Un insulto al ruolo costituzionale del parlamentare, della sua funzione di tutela e garanzia.
Erratici prigionieri di interessi personali perpetuano una coazione a ripetere nel segno della rapina dell'espressione di voto, della mistificazione dei fatti, della trasparenza dell'inganno. Più recentemente abbiamo dovuto ascoltare le parole di un personaggio come Scajola, posto fisso negli enti elettivi ed in Parlamento, due volte Ministro della Repubblica, che avendo fatto divertire tutto il mondo conosciuto (lui sì che ha dato alto discredito all'Italia nel mondo) non ha avuto il coraggio di tradire spudoratamente, ma ha invitato Berlusconi a fare un passo indietro e ci ha deliziato con la tesi della "scossa" e del "cambiamento", tanto cara alla sinistra. Si dice che l'uomo sia stato tra i primi e i pochi che ha avuto la forza di chiedere a Berlusconi "un passo indietro", per permettere al Paese di uscire dal pantano e per consentire la "scossa", indispensabile ad affrontare "la più grande crisi economica che abbiamo mai vissuto". La difficoltà del momento è anche quella di sopportarlo e di dover sopportare tutti quei servi della stampa di sinistra che gli hanno dato credito e visibilità per il solo fatto di criticare il premier. Lui dovrebbe fare dieci passi indietro e scomparire dalla scena politica. In questi giorni è stata la volta di illustri sconosciuti che pur di mantenere il posto in Parlamento, con stipendi, indennità, benefit, vitalizio sono passati dall'altra sponda e che non mette conto di indicarne i nomi.
Il coronamento dell'ultimo tradimento prende il nome altisonante di una professoressa di economia, al secolo la Carlucci, che consapevole delle esigenze dei mercati finanziari, corre ad abbracciare Casini, per salvare l'Italia. Specchiati esempi di finto candore per il bene del Paese, devastano il mondo delle Istituzioni, delegittimano il consenso degli elettori, procurano l'aborto dei valori alti della lealtà, probità, correttezza. Oscuri personaggi senza qualità alimentano il signoraggio dell'infedeltà, della falsità, appelli ingannevoli incitano al disprezzo degli inconfutabili risultati delle espressioni di voto degli aventi diritto. Su un drastico taglio dei costi della politica e dei protagonisti che la animano tutti ne parlano e ne scrivono.
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