Chi dorme a sette stelle

L'albergo è di lusso, anzi più di lusso non si potrebbe. Si tratta del Seven Stars Galleria, l'unico albergo a sette stelle d'Italia e uno dei rarissimi al mondo. Il suo status però si presta a diverse critiche.
Le stanze della galleria Vittorio Emanuele di Milano dove ha sede sono, infatti, di proprietà del Comune, che le ha date in concessione al proprietario, Alessandro Rosso, imprenditore della famiglia che un tempo possedeva il tour operator Francorosso. Il primo contratto risale al 2004, mentre nel 2008 venne concessa un'estensione in cambio, fra l'altro, dell'impegno di Rosso a concedere 50 pernottamenti al Comune per accogliere ospiti di prestigio. Le notti gratuite potevano essere utilizzate entro la fine del 2016 ma a Giuliano Pisapia, l'attuale sindaco, non ne è rimasta nemmeno una a disposizione. La precedente amministrazione di Letizia Moratti ne ha fatto piazza pulita. Lo rivela la risposta a un'interrogazione del consigliere Andrea Fanzago. Nell'elenco degli ospiti allegato figurano diverse personalità internazionali, da Mohamed Yunus (premio Nobel) a Cherie Blair (moglie di Tony). Il più assiduo, però, è Alain Elkann, che vi ha soggiornato a spese dei milanesi per 4 notti, quando era consulente della Moratti per la «comunicazione strategica». Non sfigura nemmeno Emma Bonino, ospite in due diverse occasioni per un totale di 3 notti. Nell'elenco manca invece Vittorio Sgarbi che, quand'era assessore (ai tempi della ridiscussione della concessione, peraltro), ci stava come a casa: «Ma io ci sto gratis, la mia presenza dà prestigio», aveva risposto a una domanda di Basilio Rizzo, oggi presidente del Consiglio comunale. A quanto pare, il prestigio non sempre porta profitti: la Seven Stars Galleria Srl di Rosso ha chiuso il 2010 come il 2009, in perdita di quasi un milione.
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