Centrodestra sull'Aventino: sciopero del voto in Comune

Il centrodestra di Palazzo Marino non parteciperà più alle votazioni del Consiglio comunale, pur continuando a prendere parte ai dibattiti in aula, fino a quando «non saranno ripristinate le regole in aula». II "mezzo Aventino " è stato deciso dai gruppi dell'opposizione - su input del capogruppo del Pdl Carlo Masseroli - come iniziativa di protesta contro la gestione dell'assemblea durante la maratona per l'approvazione della delibera sulla vendita di Sea e Serravalle.
«Non sono stati riconosciuti i nostri diritti di opposizione. Aspettiamo il ripristino delle regole perché l'opposizione possa contribuire al bene della città secondo le norme della dialettica democratica» è la posizione illustrata da Masseroli, della quale lunedì, con apposito dossier, verrà investito il Prefetto. «Inammissibile che dopo ore di dibattito qualcuno possa dire che gli è stato negato il diritto di parola» a giudizio della capogruppo del Pd Carmela Rozza - che ricorda come nelle 27 ore di dibattito su Sea-Serravalle la maggioranza abbia parlato solo per un'ora e mezza - la scelta semiaventiniana è stata condivisa, oltre che da Pdl e Lega, da Mariolina Moioli della lista Milano al Centro e da Manfredi Palmeri di Fli.
L'esempio del Pdl ha presto fatto scuola anche nelle fila della stessa maggioranza. Con motivazioni diverse da quelle dell'opposizione e inerenti alla dialettica interna della maggioranza pisapiana, lo sciopero del voto è subito stato copiato anche da dipietristi e radicali. I primi lamentando, con Paolo Grassi, di essere stati strumentalizzati dalla maggioranza nella votazione su Sea-Serravalle e poi snobbati appena hanno proposto un ordine del giorno; i secondi proseguendo la prostesta - che ha già visto il consigliere Marco Cappato astenersi nelle votazioni delle ultime 2 settimane - per avere dall'amministrazione parole chiare sugli impegni per dar corso ai referendum cittadini di giugno.
Diciannove, su 48 consiglieri ieri in aula, quelli in sciopero del voto, il Consiglio comunale ha visto così andare a vuoto la prima votazione per sostituire Ada De Cesaris, divenuta nel frattempo assessore, nel comitato dei garanti del Comune. Soltanto una deroga provvisoria del centrodestra alla linea appena assunta ha consentito che la seconda votazione, con 34 voti, portasse a reintegrare l'organo chiamato a decidere anche sull'ammissibilità dei referendum cittadini. Ancorata proprio all'opportunità di consentire che venga valutato un referendum contro l'area C la deroga al non voto del centrodestra, la scelta del sostituto della De Cesaris, al passo coi tempi, è caduta su un bocconiano: Stefano Liebman.
Subito dopo, l'ordine del giorno su Sea dell'Idv è stato approvato dal centrosinistra, in contumacia dello stesso Grassi.
© 2011 Libero Quotidiano - ed. Milano. Tutti i diritti riservati
SU