Dalle «cento città» al Parlamento

Dalla Rassegna stampa

Abbiamo aiutato Damiana, una donna di 68 anni affetta da sclerosi multipla, a ottenere l’eutanasia in Svizzera (video su radioradicale.it). Continueremo ad aiutare chi si rivolgerà a noi con la speranza che arrivi la soluzione politica: l’eutanasia legale in Italia.

13 settembre 2013: l’Associazione Luca Coscioni consegna alla Camera oltre 67mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la liceità dell’eutanasia e il testamento biologico. 28 ottobre: l’Associazione incontra la Presidente della Camera Boldrini che dichiara: «Vogliamo che per queste proposte ci sia la certezza dell’esame, un iter dal tempi definiti e la possibilità per i promotori di seguirne l’avanzamento». 18 marzo 2014: il Presidente della Repubblica invia a Carlo Troilo e all’Ass. Coscioni un messaio «Ritengo anch’io che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita e eludere un sereno e approfondito confronto di idee su questa materia». 9 giugno: l’Associazione chiede al Parlamento «un’indagine conoscitiva» sul «Come si muore in Italia».10 luglio: Napolitano a un incontro con il Comitato Nazionale di Bioetica osserva: «Il silenzio osservato negli ultimi tempi dal Parlamento non può costituire un atteggiamento soddisfacente rispetto a problemi la cui complessità e acutezza continua ad essere largamente avvertita». 13 settembre, sabato scorso: la proposta di legge giace dimenticata in Parlamento.

Nessuna calendarizzazione, nessun dibattito nelle commissioni a cui è stata assegnata, Affari Costituzionali e Giustizia. Termina la tre giorni di mobilitazione nazionale «100 città per l’eutanasia legale e il biotestamento»: manifestazioni, raccolte firme per l’istituzione dei registri dei testamenti biologici nei Comuni, girotondo di Mina Welby e degli altri dirigenti dell’Ass. Coscioni, Marco Cappato, promotore dell’iniziativa, Matteo Mainardi, coordinatore, Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione intorno a Parlamento e Governo per chiedere di discutere la proposta di legge. Da domani: l’Associazione Luca Coscioni continuerà a chiedere il rispetto di quelle 67mila firme, il rispetto del potere democratico dei cittadini e della Costituzione.

 

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